Pompoei. LโHUB sognato, ma affossato da una politica miope e provinciale sarร sostituito dallaโฆ Stazioncina borbonica di Pompei Scavi?
Si riuscirร a ristrutturare opportunamente – prima dello scoccare del primo ventennio degli anni Duemila โ la stazione voluta da Ferdinando II di Borbone e giร in funzione dagli anni cinquanta dellโOttocento, come si vede nello schizzo ottocentesco che ritrae turisti in arrivo?
Diciamo di sรฌ, per non dire dino.
E lโHub desaparecido che fine fa? Occorre una taglia per averne notizie?
I traffici ferroviari veloci non arriveranno piรน a Pompei, mentre la linea ferrata Trenitalia continuerร a fare tappa a Napoli o a Salerno. Dimenticavamo Afragola, la nota cattedrale del deserto cinematico, voluta dalla Regione Campania per diktat dellโimperatore Bassolino II, succeduto a se stesso.
Pompei insomma resterร fuori dal giro dei treni veloci, mentre i Bus diretti agli Scavi pompeiani troveranno ricetto nelle megastrutture commerciali previste nellโex Area industriale dismessa da Italtubi, che accoglierร anche i turisti in visita virtuale agli scavi.
Pare perรฒ che la linea ferrata ex Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino sarร โpotenziataโ e messa maggiormente a servizio di siti archeologici vesuviani, nellโottica della creazione di una rete ferrata archeologica dedicata da Sorrento a Ercolano.
Nel tratto da Villa Regina a Poggiomarino, alla Stazione di Pompei Santuario sarร assicurata un piรน agevole collegamento pedonale con lโarea archeologica, nel tentativo di stimolare una commistione feconda tra i flussi turistici diretti agli Scavi e quelli diretti al Santuario.
Per questo obiettivo la Regione Campania ha scomodato architetti del calibro di Eisenman prima, in epoca Caldoro e, ora in epoca De Luca, di Joseph Acebillo, della nidiata di Bohigas.
Noi pensiamo invece, piรน modestamente, che tale obbiettivo si possa raggiungere soltanto realizzando nel centro Cittร un Muse archeologico degno del nome di Pompei. Peraltro, la edilizia dismessa dalle opere pie longhiane del Santuario pompeiano offre piรน di una scelta.
Ci consentiamo quindi alcune considerazioni. Nella relazione del generale Curatoli alla commissione Cultura della Camera dei Deputati compare anche un Progetto di โPercorso integrato tra Parco archeologico e centro storico di Pompeiโ. Sarebbe opportuno che la Cittร nuova lo conoscesse meglio e ne discutesse i contenuti. Ma questa รจ questione che giriamo alla amministrazione Amitrano, la quale – essendo fresca dโannata, ma non piรน appena sfornata – dovrebbe cominciare a ergersi come interlocutrice ineludibile per le sorti di Pompei, smettendo i panni della Cenerentola accondiscendente.
Intanto i โrumorsโ che filtrano dalle segrete stanze ci raccontano che della vecchia linea ferrata ex FFSS – e delle stazioni ubicate lungo lโasse costiero – sopravviverebbe soltanto la storica tratta Napoli-Portici-Pietrarsa.
Si chiuderebbe la ferrovia per aprire la conurbazione al mare e creare cosรฌ un waterfront che arrivi da Portici fino a Castellammare di Stabia.
Troppi condizionaliโฆ.La domanda che rivolgiamo al Comprensorio รจ questa: Saremo capaci di creare un โmaster planโ multicomunale aperto alle istanze pubbliche e private sulla base delle richieste UNESCO in materia di Accessibilitร , Sostenibilitร e Innovazione?
Ci penserร mamma Regione, peraltro giร alle prese con la fallimentare attivitร di Arcadis sul Fiume Sarno e la sua seconda foce a Rovigliano, oggi resuscitata?
Un fatto รจ certo: la rigenerazione ambientale e paesaggistica della fascia costiera e di quella pedevesuvia non possono piรน attendere.
Ci muoviamo dopo un intero ventennio dedicato prevalentemente allโarea flegrea e a Napoli.
Federico Federico
Articolo pubblicato il giorno 2 Febbraio 2018 - 16:46