Pompei. Il racconto choc del 45enne Angelo M, imprenditore pompeiano, avvolto nella morsa degli strozzini. Una relazione dettagliata quella del 45enne davanti ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata. Colpa del periodo difficile il 45enne esperto in istallazione di impianti idraulici era sull’orlo del fallimento con la sua azienda e si rivolse ad uno strozzino per chiedere soldi. Il suo strozzino gli sparò al ginocchio, un episodio che risale all’aprile del 2012. “Volevo incontrarlo per chiedergli qualche giorno per pagare ma lui prese la pistola e mi sparò alle ginocchia”. Il suo strozzino era Filippo Cascone, proprietario di un noto bar in via Nolana. Secondo gli inquirenti l’attività commerciale era una copertura per gestire un fiorente giro di usura. “Per un prestito di mille euro – racconta – veniva applicato un interesse di cento euro al mese. Io pagavo regolarmente i debiti grazie ad assegni postdatati finché, nel 2011, non ho incontrato problemi di lavoro. Per i primi 16mila euro di prestito, ne ho restituiti altri 13mila solo di interessi – afferma. Dei 60mila euro di prestito che ho ricevuto in varie fasi, in totale ne ho restituiti almeno 150mila, e nel 2012 ne rimanevano circa 7mila da pagare. Quel giorno ero andato al bar per chiedere al signor Filippo di poter attendere ancora un po’, ma lui insisteva che ormai il debito era salito a 40mila, sparandomi al ginocchio. Filippo mi appostava sotto casa, chiamava continuamente a casa, infatti avevo tolto il telefono fisso per evitare le continue chiamate, minacciò anche mia moglie e mia figlia. Era diventato un incubo”.
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