Caserta. Pizzo sui morti mentre una località protetta: finisce in carcere Giuseppe Alberico, genero del boss della camorra, ex pentito, Salvatore Belforte. Nell’inchiesta è indagata la moglie Gelsomina Belforte. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Alberico mentre era nella località protetta a causa del suocero boss che aveva scelto di collaborare con la giustizia, ha estorto 2000 euro ad un imprenditore. Salvatore Belforte, il capoclan dell’omonima cosca operante a Marcianise e Caserta, nel 2015 decise di collaborare con la Dda di Napoli, è stato poi essere estromesso, per carenza di attendibilità, dal programma di protezione lo scorso mese settembre. Con Alberico è indagata per estorsione aggravata dal metodo mafioso anche la figlia di Salvatore Belforte, la 31enne Gelsomina. Le indagini sono state coordinate dalla Dda di Napoli – sostituto Luigi Landolfi e Aggiunto Luigi Frunzio – e realizzate dalla Polizia di Stato, in particolare dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta, diretta da Filippo Portoghese. E’ emerso che durante la festività pasquali del 2016, Alberico e la moglie si recarono per due-tre giorni a Marcianise allontanandosi senza autorizzazione dalla località protetta; qui invitarono il titolare di una ditta di pompe funebri a mettersi in regola dopo aver portato il saluto del boss Salvatore Belforte. L’imprenditore, temendo ritorsioni, portò a casa di Alberico e della moglie una tangente di 2mila euro.
Nella foto il boss Salvatore Belforte
Articolo pubblicato il giorno 6 Febbraio 2018 - 11:14 / di Cronache della Campania