Palma Campania. Solidarietà da parte del sindaco di Palma Campania, Vincenzo Carbone, per la famiglia della ragazzina di quattordici anni indotta dal proprio ragazzo maggiorenne ad inviargli video e foto erotici, con la minaccia di lasciarla e inviare il materiale già in suo possesso ad altre persone.
“Siamo di fronte ad una vera e propria piaga – commenta il sindaco, anche candidato al Senato per Forza Italia – con un’escalation di episodi simili sul web che deve essere fermata e non solo con i mezzi giuridici a disposizione. C’è bisogno di intervenire anche dal punto di vista sociale, educando i giovani a non usare il web e i mezzi tecnologici per fatti delittuosi. Per questo risulta fondamentale l’apporto della famiglia e della scuola, che devono far capire ai giovani che queste cose non devono accadere non solo perché si va incontro a conseguenze penali, ma anche perché sono moralmente insane”.
Commenta all’Ansa l’accaduto di Palma Campania, anche don Maurizio Patriciello, parroco nel Parco Verde di Caivano: “Per troppi anni abbiamo fatto finta che il problema non ci fosse, non abbiano dato gli strumenti ai nostri ragazzi affinché si potessero difendere, affinché potessero avere gli strumenti per vivere una sessualità in un contesto più ampio e di rispetto. Il resto lo dobbiamo a internet che contribuisce a rendere il sesso esplicito, una cosa normale”.
“I nostri ragazzi – aggiunge il prete che ha portato alla luce lo scempio della “Terra dei Fuochi” – spesso non partono dal primo bacio, dal primo appuntamento, dalle emozioni che scaturiscono da un approccio tradizionale ma da avvicinamenti violenti già solo nel linguaggio. Ma noi adulti cosa abbiamo fatto? Che modelli abbiamo loro fatto vedere? Abbiamo mostrato loro l’amore per il quale vale la pena di vivere e di morire o, piuttosto, famiglie disgregate, disunite, con assenza di valori forti? Certo, questi ragazzi fanno spavento.”, continua don Maurizio ampliando il discorso e citando casi come quello della professoressa sfregiata. “Occorre saper gestire bene il patrimonio di questi adolescenti, impegnarsi per dare una svolta ad un mondo che va alla deriva”.
“Con i nostri bambini, i nostri ragazzi dobbiamo recuperare molto, dobbiamo uscire da questa ubriacatura che ci ha fatto perdere di vista ciò che conta veramente. Educare è un’arte, occorre ricordarlo e applicare questa indicazione. Non ho ricette miracolose, ma di certo serve un’alleanza tra la famiglia – che abbiamo contribuito a distruggere in questi decenni – la scuola, la società civile, la Chiesa. Nessuno si chiami fuori”- conclude don Maurizio.
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