Cronaca

Napoli, smantellato il centro di produzione di documenti falsi

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Una stamperia di documenti falsi é stata smantellata a Napoli dai carabinieri del comando antifalsificazione monetaria. I militari hanno fatto irruzione in un laboratorio clandestino in corso Malta. Qui hanno scoperto che Enrico Vallo, di 52 anni, stava per effettuare una consegna di una carta d’identità falsa in policarbonato, cioè di ultima generazione, appena prodotta, a un clandestino di origine africana. All’interno del laboratorio sono stati scoperti 73 supporti cartacei in bianco per la produzione di carte d’identita’ false, due patenti false, di nazionalita’ italiana e dello Sri Lanka, 142 marche amministrative false funzionali alla contraffazione di carte d’identità cartacee, oltre a computer e stampanti. Secondo i Carabinieri, l’elevata capacità tecnico professionale attribuita al falsario rende particolarmente insidioso il fenomeno della contraffazione documentale, difficilmente rilevabile nel corso di ordinari controlli del territorio da parte delle forze di polizia. L’allestimento del laboratorio clandestino consentiva di poter vendere documenti falsi di ottima qualita’ a prezzi ritenuti particolarmente accessibili: circa 500 euro per un documento falso, prezzo variabile in funzione della complessita’ del documento da riprodurre e della identita’ del destinatario. Il comando carabinieri antifalsificazione monetaria evidenzia che le attività investigative finalizzate al contrasto ed alla produzione di documenti falsi sono state incentivate alla luce della minaccia riferita ai fenomeni immigratori incontrollati e alla circolazione di ricercati, orbitanti sia nell’ambito della criminalità organizzata sia del terrorismo internazionale. In questo campo le recenti strategie di contrasto hanno portato alla luce l’utilizzo di documenti di identita’ falsi prodotti proprio in Campania. Il 26 marzo del 2016 a Bellizzi in provincia di Salerno era stato arrestato un algerino destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorita’ giudiziaria belga con l’accusa di aver fornito documenti falsi alla cellula integralista islamica. A Capodichino, invece, erano stati fermati tre afghani diretti a Londra con due passaporti falsi ed uno rubato. Ora le indagini continuano per risalire ai complici di Vallo.


Articolo pubblicato il giorno 9 Febbraio 2018 - 14:29

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