Napoli. I pm Vincenzo Piscitelli e Claudio Onorati della Procura di Napoli hanno chiesto sette anni di carcere per il colonnello della Guardia di Finanza, Fabio Massimo Mendella e per il commercialista Pietro De Riu, accusati di concussione per induzione nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nelle verifiche fiscali nei confronti dei fratelli imprenditori Francesco e Giovanni Pizzicato. Secondo l’accusa, i due avrebbero ricevuto dai Pizzicato denaro e benefit per verifiche fiscali addomesticate, o del tutto omesse. Rate mensili lievitate da 15mila fino a 30mila euro, fino a un totale di un milione. Soldi versati a De Riu e nascosti “nelle confezioni di telefonini cellulari”. A raccontare la lunga serie di dazioni sono stati gli imprenditori Giovanni e Francesco Pizzicato, fratelli titolari di varie società e di locali notturni cittadini: i due erano già al centro di accertamenti per una frode fiscale internazionale, quando da Lituania e Bulgaria vengono segnalate in Procura alcune anomalie nei conti delle loro società. Gli amici della Finanza li coprono, i pm li esautorano dalle indagini. Rivela uno dei fratelli: “Quel commercialista ci disse che, oltre al colonnello, bisognava foraggiare i generali romani”.Dopo il suo trasferimento a Roma, inoltre, Mendella avrebbe suggerito di spostare proprio nella capitale la società Gotha, attiva nel settore dei materiali ferrosi, per continuare a “seguirli”. Due giorni dopo il trasferimento della società, l’ufficiale chiese e ottenne in tempi rapidissimi l’inconsueta autorizzazione ad avviare una verifica fiscale in deroga alla regola sulla competenza territoriale, circostanza che, secondo l’accusa, preludeva a nuove richieste di denaro. Giovanni Pizzicato ha spiegato ai magistrati di avere appreso da De Riu che l’autorizzazione arrivò grazie all’intervento di due generali, tra cui Spaziante, già coinvolto nell’inchiesta sul Mose e indagato ora a Napoli nell’ambito di un altro filone della vicenda Mendella. Per l’operazione, De Riu gli chiese 150mila euro. Due segretarie dei Pizzicato hanno confermato che il commercialista andava periodicamente negli uffici delle società a ritirare quelli che loro ritenevano “pacchi contenenti telefonini”. Nel giugno del 2014 l’arresto di Fabio Massimo Mendella suscitò clamore: l’ufficiale delle fiamme gialle, infatti, era all’epoca comandante provinciale di Livorno. Il processo si sta svolgendo davanti alla IV sezione del Tribunale, collegio C, e riprenderà il prossimo 2 marzo con la discussione degli avvocati della difesa.
Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2018 - 09:56