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Napoli, il Questore: ‘Le indagini sul ferimento di Arturo sono a un punto delicato’

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Sono a un punto “delicato” le indagini della polizia sugli aggressori di Arturo, il diciassettenne accoltellato in via Foria, a Napoli, una settimana prima di Natale. A parlare e’ Antonio De Iesu, questore di Napoli, a margine dell’ottavo congresso provinciale del sindacato di polizia Siulp, in riferimento a uno quarto indagato responsabile dell’aggressione. “Le indagini stanno procedendo – ha affermato – abbiamo indicazioni, elementi”. “Il nostro – ha sottolineato – e’ un sistema garantista”. “Per quanto riguarda il ‘nano’ (cosi’ e’ soprannominato uno degli aggressori, riconosciuto dal diciassettenne accoltellato ndr.) – ha spiegato – siamo riusciti a trovare elementi, con il supporto delle testimonianze”. “Sugli altri abbiamo bisogno di approfondimenti – ha concluso – anche perche’ non c’erano testimonianze di immagini ne’ di comunicazione, ma stiamo lavorando intensamente. Dobbiamo interrogarci sul perche’ hanno la stessa tenerezza – ha affermato – ma a 15 anni c’e’ chi fa un percorso di studi e trova il suo posto nel mondo, nella nostra societa’, e chi invece accoltella, uccide, spara, spappola le milze”. “Questo e’ un tema che ci interroga tutti. Non e’ sufficiente dire le forze di polizia devono agire. Bisogna prendere posizione”. Poi il Questore De Iesu ha parlato del tema sicurezza:  e’ “un bene prezioso” e deve essere “partecipata”: ha spiegato il questore di Napoli, Antonio De Iesu, a margine dell’ottavo congresso provinciale del sindacato di Polizia Siulp, in corso oggi in citta’. “Dobbiamo portare avanti questo lavoro di sinergia – ha affermato – con le forze di polizia”. De Iesu ha ricordato anche “You pol”, l’applicazione Ios e Android “che consente ai ragazzi che hanno partecipato alle manifestazioni per la sicurezza di fare qualcosa in piu'”. “Attraverso questo strumento – ha sottolineato – anche in forma anonima, possono segnalare fatti, situazioni critiche e aiutarci a trovare gli autori”. In quanto alla percezione della sicurezza, De Iesu ritiene che serva “meno cemento e piu’ macchine”. “Il cemento e’ una struttura che assorbe uomini, privando il territorio di uomini, servono piu’ macchine in strada perche’ le persone vogliono vedere agenti, divise, sequestro di motorini, agenti che riescono in maniera capillare a controllare il territorio”.


Articolo pubblicato il giorno 15 Febbraio 2018 - 12:43

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