Napoli. Antonietta Rapuano, psichiatra e residente a San Salvatore Telesino, membro della Commissione medica di verifica di Napoli, è stata vittima di una aggressione nella sede dell’isola F8 del Centro Direzionale, dove si trovava per svolgere il suo lavoro. “Sono sotto choc -ha raccontato al quotidiano Il Mattino- e ci vorrà molto tempo per dimenticare. È stata un’esperienza terribile, perché ho temuto che l’uomo, che ha estratto per tre volte la pistola dal borsello, potesse sparare. È accaduto tutto nella sala in cui si doveva riunire la commissione. Ero lì con un collega che parlava a telefono di fronte alla finestra e che non si è accorto di nulla, perché l’uomo, entrato nella stanza all’improvviso, mi ha puntato la pistola allo stomaco e, a voce bassa, ma con determinazione, mi ha intimato di esprimere un giudizio favorevole alla richiesta di pensionamento da lui avanzata, altrimenti sarebbe venuto a cercarmi a casa. Non ho urlato, per non innervosire il mio aggressore e forse il mio comportamento ha evitato la tragedia”.
L’aggresssore è un dipendente del comune di Napoli, già esaminato dalla Commissione a dicembre, perché aveva fatto domanda di prepensionamento a causa di una serie di patologie che necessitavano anche della consulenza psichiatrica. “Io – spiega la dottoressa Rapuano – avevo esaminato il paziente in precedenza e avevo espresso il mio parere, ma la decisione finale non è di mia competenza. Quanto è accaduto non influirà sulle decisioni della commissione. Lavoro in psichiatria da circa ventisette anni a Benevento, ma non ho mai vissuto un’esperienza così terribile”.
Subito dopo l’aggressione l’uomo è riuscito a dileguarsi anche se l’allarme è scattato dopo pochi minuti perché la dottoressa, con il collega, si è recata al posto di polizia di fronte la sede. E infatti, nella stessa giornata è stato fermato sotto casa, ancora in possesso dell’arma.
Articolo pubblicato il giorno 3 Febbraio 2018 - 11:56