“Carissimo papa Francesco, Ti scrivo come un figlio bisognoso della difesa da parte del proprio padre e non come un estraneo, perché io so che tu sei il papà delle nostre anime”. Inizia così una lettera pubblicata dalla ‘Rete l’abuso – associazione sopravvissuti agli abusi sessuali del clero’. Nella missiva Diego Esposito, un uomo napoletano abusato da un prete di cui fa anche il nome, aggiunge: “Oramai sono al sesto giorno dello sciopero della fame e, credimi, che la fame che mi attanaglia non è nulla in confronto alla sofferenza che sto provando per questo vostro silenzio”. Insomma “solo tu puoi salvarmi e ridonarmi dignità. So che ho sbagliato parecchie volte comportandomi in maniera troppo impulsiva ed esagerata, ma, capiscimi ti prego se puoi, che ogni mia azione era dettata solo ed esclusivamente dal dispiacere che provavo nei confronti di questa indifferenza che la Curia ha sempre manifestato nei confronti del mio caso”. E quindi “sono solo una povera vittima che chiede una mano da parte tua. Ho sempre vissuto in rispetto dei valori cristiani cattolici, ho creato una famiglia splendida che mi sta vicino in questo momento difficile e si sta preoccupando della mia salute. Ho tre figli, uno più splendido dell’altro e una moglie amorevole”.Eppure, continua la lettera inviata al Papa da una vittima di pedofilia, “per quanto possa sembrare assurdo, siamo una famiglia cristiana credente e siamo sicuri che tu ci darai giustizia e non mi farai morire, perché io so che un padre non permette che un suo figlio muoia. Voglio spiegarti con questa lettera semplicemente il motivo del mio sciopero della fame”. Qualche giorno “fa tu sei venuto per incontrare il Cardinale Crescenzio Sepe ed io, ingenuamente, speravo che fossi giunto per darmi giustizia, per preoccuparti di me. Invece, con mio dispiacere, hai confermato il suo mandato per altri due anni, congratulandoti oltretutto con lui per il suo operato di questi anni”. “Ti parlo sinceramente, ci sono rimasto malissimo, non capisco le motivazioni della tua decisione e vorrei solo una risposta da parte tua. Sono passato per un pazzo, per uno scemo, per uno cattivo. Ma io non sono altro che una povera vittima di una persona malata e, non vorrei mai pensare di essere invece una vittima di un intero sistema malato in cui io però continuo a credere”. Perché “se perdo io, perdono tutte le vittime di abusi sessuali non solo colpite dai preti, ma anche da qualsiasi altra persona. Sono un figlio che vuole solo essere difeso dal suo papà. Solo tu puoi salvare la mia vita. Ti prego aiutami Diego Esposito vittima del prete pedofilo Don Silverio Mura”.
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