Tre agenti di polizia messicani presumibilmente coinvolti nella scomparsa di tre cittadini italiani nello stato di Jalisco, sono ricercati dalle autorità locali: lo ha annunciato ieri la procura della Repubblica del Messico. Altri quattro agenti, tra cui una donna, sono già stati arrestati per aver causato la scomparsa dei tre italiani – Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino – il 31 gennaio scorso. Questi agenti “hanno confessato di avere consegnato (gli italiani) a membri del crimine organizzato di Tecalitlan”, una città di 16.500 abitanti situata a circa 600 chilometri a Ovest di Città del Messico, ha dichiarato durante una conferenza stampa il procuratore di questo Stato, Raul Sanchez. I quattro poliziotti, che non avevano denunciato l’arresto degli italiani, sono accusati di “sparizione forzata di persone”. “Ci sono altri poliziotti coinvolti” come pure “altri cittadini”, ha detto ieri il segretario del governo di Jalisco, Roberto López. Secondo le autorità locali, i tre italiani erano in Messico per vendere generatori e utensili elettrici. Il figlio di uno di questi tre cittadini originari del napoletano ha dichiarato alla stampa che erano stati venduti a gruppi criminali “per 43 euro”. Il registro nazionale delle persone scomparse in Messico indica che nel 2017 sono mancate all’appello 2.917 persone nello stato di Jalisco. In tutto il Messico le persone scomparse sono invece 33.153 persone, tra cui 197 stranieri.
L’appuntamento è per domani alle 18,30. Una fiaccolata con presidio, indetta dalla famiglia, a Palazzo San Giacomo. Un modo per farsi sentire dalle istituzioni anche perché la famiglia, attraverso la pagina Facebook “Liberate i napoletani in Messico – Libera a los napolitanos en Mexico” si dice deluso dalle istituzioni nazionale e in particolare dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Nell’appello ai napoletani per la fiaccolata di domani, i famigliari chiedono attraverso il social network:
«Partecipate tutti per la liberazione dei nostri fratelli rapiti in Messico, chiediamo la partecipazione in massa per
la loro liberazione». Intanto sulle pagine social sono tantissimi i napoletani che sostengono la famiglia. Attraverso la pagina la richiesta dei “Russo” è di condividere tutte le notizie, aggiungendo la posizione Tecalitlán, affinché ogni aggiornamento
venga letto dai cittadini messicani. Intanto, viste anche le tante rimostranze dei familiari per l’assenza di interesse da parte della politica, monta il sentimento dell’antipolitica sulle pagine Facebook.
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