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Luca Materazzo dal carcere: ‘Vorrei abbracciare i miei nipoti e parlare con le mie sorelle’

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“Mi mancano i miei nipoti, vorrei riabbracciarli. Sarei felice di avere un contatto con le mie sorelle, di parlare con loro. Mi dispiace per quello che è successo, per l’avviso di garanzia…”. Sono le riflessioni e le confidenze a cui si è lasciato andare Luca Materazzo rinchiuso nel carcere di Rebibbia e in attesa di essere trasferito a Napoli. Le ha fatte al consigliere regionale uscente della Regione Lazio, Fabrizio Santori, candidato anche a questa tornata elettorale a sostegno di Giorgia Meloni. Ieri Santori, come riporta Il Mattino, ha fatto una visita ispettiva a Rebibbia e si è intrattenuto con Materazzo, il giovane avvocato della Napoli-bene accusato di aver ucciso con 40 coltellate alla fine del 2016 il fratello Vittorio per questioni di eredità. Luca dopo un anno e un mese di latitanza è stato arrestato a Siviglia in Spagna, dove ha lavorato come cameriere in un bar. Per mercoledì è attesa il suo arrivo a Napoli dove sarà presente all’udienza preliminare davanti al gup Alfonso Sabella del Tribunale di Napoli. Per Luca Materazzo i pm Luisanna Figliolia e Francesca De Renzis con il coordinamento del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso della Procura di Napoli sono pronti a chiedere il processo. E intanto ieri con Santori, Luca Materazzo si è sfogato e ha rivolto un pensiero anche ai suoi amici: “Vorrei riabbracciarli, non li sento da quando sono andato via, sarebbe bello se venissero a trovarmi. A Rebibbia mi trattano bene, il personale è meraviglioso, ma Madrid era un’altra cosa. In quel carcere sono rimasto un mese. Lì c’è grande rispetto per la dignità dei detenuti, se hai bisogno di un medico o di un infermiere ci sono sempre. È tutto pulito, mentre qui, guardi – dice a Santori – c’è la muffa. Mi hanno dato il sapone, la carta igienica, ma si stanno esaurendo e non vorrei attingere alle risorse personali, non posso utilizzare i miei soldi altrimenti finiranno. Mi sono sempre dato da fare, come portiere in uno stabile, come cameriere, e voglio continuare a lavorare. Ho già chiesto un impiego in carcere, spero me lo diano”.In questi giorni si sta confrontando con i suoi avvocati  sulla strategia difensiva da adottare. Andare avanti con un  processo ordinario sicuramente più lungo e dove ci sarà tempo per confrontarsi e replicare alle accuse e rischiare una condanna all’ergastolo o scegliere il rito abbreviato che prevede uno sconto di pena (anche se non  è detto che i pm vogliano concederlo) e chiudere con poche udienze il processo di primo grado? Nel frattempo i suoi avvocati, i penalisti Gaetano e Maria Luisa Inserra, hanno presentato una istanza al gip per chiedere un rinvio dell’udienza preliminare prevista per il prossimo sette febbraio, dinanzi al giudice per le udienze preliminari Alfonso Sabella. L’imputato ha diritto di leggere le carte del processo e necessiterebbe di più tempo. Spetta ora allo stesso giudice per le udienze preliminare decidere.

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Articolo pubblicato il giorno 5 Febbraio 2018 - 09:12

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