La famigerata baby gang della Parrocchiella ai Quartieri Spagnoli non esiste. Lo hanno scoperto ieri sera le Iene in tv nel loro consueto programma televisivo della domenica sera. E’ stato l’inviato napoletano Giulio Golia a fare la sorprendente scoperta girando per i Quartieri e rendendosi conto di persona che quei ragazzini ritratti nella famosa foto che ha fatto il giro del mondo sul web sono sono dei ragazzi figlie di famiglie di lavoratori a cui era stato detto di mettersi in quella posa da un fotografo o un finto produttore di Gomorra. Aveva detto ai bambini che quella foto sarebbe servita per un provino della famosa serie tv di Sky. E siccome a Napoli soprattutto tra i giovanissimi quando si parla di Gomorra brillano gli occhi ecco svelato l’arcano davanti alle telecamere.
Secondo i bambini, la foto sarebbe stata scattata due anni prima, e non l’estate precedente come si legge in giro. Il fotografo presunto uomo della produzione di Gomorra sostengono i bambini davanti alle telecamere di Giulio Golia: “Ci ha detto che uscivamo in televisione se facevamo questa foto, e noi abbiamo detto di sì perché volevamo ascì int a televisione.Le armi? Abbiamo preso una mazza di scopa che abbiamo trovato per strada e ci abbiamo messo lo scotch attorno, la pistola era a piombini”. E Golia a quel punto domanda: “Ma io ho visto pure un pugnale”. “Un pugnale?” si chiede il piccolo interlocutore.”La spada? Era di plastica!” risponde prontamente il ragazzino. La scatto sarebbe poi stato pubblicato su Facebook da uno dei ragazzi, dando origine alla polemica. I genitori erano all’oscuro di tutto prima di vedere la foto su internet e in Tv. Molti di questi ragazzini sono stati puniti dai genitori. Altri hanno avuto un contraccolpo psicologico e ora vivono nel timore delle forze dell’ordine. Altri temono l’arrivo degli assistenti sociali e il ricovero in una casa famiglia. E alla fine Golia chiede: “Avete paura delle baby gang? Loro rispondono candidamente: “se dovessimo incontrarle ce ne fuimm!. Tenimm paura delle vere baby gang, tanto assai moltisismo” E’ questa la storia della famigerata banda della Parrocchiella.
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