Il Burian, gelido vento siberiano, è il più freddo che possa raggiungere l’Italia. Una delle sue caratteristiche principali è che può far crollare le temperature di 10/12° in meno di mezz’ora, come è successo nel lontano 13 dicembre 2001. ILMeteo.it annuncia, dunque, giornate di ghiaccio e neve da domenica. Se al Nord nevicherà a tratti, entro sera i fiocchi cadranno fin sulle coste di Marche, Abruzzo, Molise, fiocchi anche in Toscana e Umbria. Abbiamo detto che avverrà un tracollo termico di eccezionale portata. Una conferma di ciò saranno le temperature che si misureranno dalla settimana prossima. Martedì 27 sarà il giorno più freddo dell’Inverno. Nord al ghiaccio. Da brividi le temperature sulle regioni settentrionali. Valori massimi che non andranno oltre lo zero su molte zone, ma che in alcune città se ne staranno al di sotto. Minime ampiamente sotto zero con misure vicine ai -10° su gran parte della Pianura padana, -13° a Torino, -15° ad Aosta. Non saranno da meno le regioni centrali. Basti dire che il valore più alto di giorno lo misurerà Roma con soli 5°, Ancona -1, Firenze 1°. L’effetto del Burian si farà sentire meno al Sud: 8° di massima a Napoli e Catanzaro, 0° a Potenza. Valori più alti in Sicilia. Antonio Sanò, direttore e fondatore del Meteo.it ci dice che da mercoledì 28 il Burian lascerà gradualmente l’Italia, nel frattempo una perturbazione atlantica interagirà con l’aria fredda orientale. Giovedì 1 marzo, inizio della primavera meteorologica tutto il Nord Italia sarà sotto la neve.
In attesa dell’ondata di gelo prevista per domenica, l’Italia continuerà ad essere interessata nelle prossime ore da piogge e nevicate anche a quote basse. Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso una nuova allerta meteo che che prevede dalla serata di oggi precipitazioni diffuse, che localmente potrebbero essere molto intense e accompagnate da fulmini e raffiche di vento, su Abruzzo, Lazio, Molise, Campania e Calabria. Attesi inoltre venti di burrasca sulla Puglia. Il Dipartimento ha inoltre valutato per la giornata di domani una allerta arancione sui settori orientali dell’Emilia Romagna, sulle Marche, sul versante orientale dell’Abruzzo, sulla litoranea in Molise, sull’area meridionale della Basilicata e sulla Calabria.
Neve ‘sicura’ in 5 citta’ del Nord e 2 adriatiche, fiocchi bianchi “molto probabili” a Firenze e Perugia e “possibili” a Roma: sono alcuni degli effetti dell’ondata di gelo di portata ‘storica’ che da domenica colpirà l’Italia. “Già domenica – spiega Andrea Giuliacci, meteorologo del Centro Epson Meteo-Meteo.it – arriverà l’avanguardia della perturbazione e porterà nevicate intense a Verona, Brescia, Milano, Torino e Milano. Lunedì c’è anche la quasi certezza di precipitazioni nevose ad Ancona e Pescara”. Nei giorni successivi (il ‘gelo’ dovrebbe durare fino a giovedì) la neve continuerà a cadere nelle città settentrionali e adriatiche, e potrebbe vedersi anche a Firenze e Perugia. Non è inoltre escluso che venga imbiancata Roma, dove gli ultimi fiocchi bianchi sono caduti nel febbraio 2012. “Sarà una delle più intense ondate di gelo degli ultimi decenni, e per questo la possiamo definire storica – commenta Giuliacci -. Negli ultimi 60 anni, ne contiamo poche di questo livello”.
Spiagge venete imbiancate e neve sopra ai 100-150 metri: questo il panorama offerto stamane in Veneto. La neve, scesa per circa due ore, sul litorale adriatico ha coperto le spiagge di Bibione, Caorle e Jesolo. Uno scenario che è durato poco, fino a quando non si è alzata la temperatura che ha cancellato la presenza dei fiocchi bianchi. Neve anche sui 100-150 metri, rileva il Centro di Teoolo: precipitazioni a tratti diffuse, al mattino nevose fino a quote collinari (con temporanei accumuli in genere scarsi) e in alcuni fondovalle prealpini, dove ci sono stati accumuli di alcuni centimetri. In altre zone della pianura veneta ci sono stati episodi di pioggia mista a neve. Il resto della regione ha visto piogge complessivamente diffuse, e nevicate in genere deboli sulle zone montane e a tratti moderate altrove, con probabilità alta (75-100%) per gran parte della giornata salvo diminuire fino a medio-alta (50-75%) verso sera sulle zone nord-orientali.
Non si registrano per ora gravi criticità per il maltempo in Emilia-Romagna, dove è nevicato sulle zone appenniniche, con un metro segnalato al Passo delle Radici, a 1.500 metri di altitudine, nel Modenese, mentre più deboli sono stati i fenomeni in pianura. Sempre in provincia di Modena oggi e domani le scuole sono chiuse in una dozzina di comuni montani. In Romagna si segnalano problemi su alcune strade, soprattutto per le buche provocate dalle precipitazioni: ieri la Statale Adriatica è stata chiusa alcune ore, nel Ravennate, per lavori di ripristino. Anche sulle vallate riminesi della Valmarecchia ci sono state nevicate, fino a 70 centimetri, con frazioni isolate. E pure sull’Appennino Reggiano la neve ha reso difficili le comunicazioni e ci sono stati interventi di assistenza: a Poviglio Nuovo i carabinieri hanno portato la spesa a casa di un’anziana, bloccata da un metro di coltre. Terza giornata di maltempo a Trieste con raffiche di Bora che stamattina, attorno alle 5, hanno raggiunto i 110 chilometri orari. Sul Carso è sceso qualche centimetro di neve; neve debole anche nell’Isontino. Disagi alla circolazione dei mezzi pubblici e privati si sono registrati nelle prime ore del mattino. A causa del forte vento, negli ultimi due giorni i Vigili del Fuoco del comando provinciale di Trieste hanno svolto oltre un centinaio di interventi per la messa in sicurezza di finestre, tegole, cornicioni, alberi e cartelli stradali.
Anche i trattori degli agricoltori della Coldiretti sono stati mobilitati come spalaneve per pulire le strade e come spandiconcime per la distribuzione del sale contro il pericolo del gelo. E’ quanto riferisce la Coldiretti in riferimento all’ondata di maltempo che sta facendo tornare l’inverno nella Penisola con freddo e neve. I mezzi agricoli sono al lavoro per consentire la circolazione anche nelle aree piu’ interne e difficili ed evitare l’isolamento di case e aziende, ma anche garantire le consegne di prodotti deperibili come il latte. La possibilità di utilizzare anche i mezzi meccanici agricoli messi a disposizione dagli imprenditori delle campagne, precisa la Coldiretti, garantisce la viabilità e scongiura il rischio di isolamento delle abitazioni soprattutto nelle aree più impervie interne e montane, grazie alla maggiore tempestività di intervento. Il forte e repentino abbassamento della temperatura accompagnato da gelate anche in pianura, conclude la Coldiretti, colpisce verdure e ortaggi coltivati in pieno campo, come cavoli, verze, cicorie e broccoli e i frutteti pronti alla fioritura.
Articolo pubblicato il giorno 23 Febbraio 2018 - 22:30