“Voglio incontrare la mamma di Arturo”, aveva dichiarato qualche tempo fa la mamma dell’aggressore alla stampa ma invece quel’incontro non è mai accaduto. E così, come riporta Il Mattino, la mamma di Arturo ha deciso di andare dalla mamma del quindicenne che ha aggredito suo figlio, per condividere, seppur da lati opposti, un dramma che le accomuna.
Maria Luisa Iavarone, seguita da una troupe della trasmissione Piazzapulita di Corrado Formigli, in onda su La7, con l’inviata Micaela Farrocco è andata al rione Sanità e ha bussato alla porta del basso dove vive la madre del ragazzo detenuto nel carcere di Nisida con l’accusa di essere il gancio del branco che aggredì il figlio a colpi di coltello.
E’ andata a casa di quello che chiamano ‘o nano dove è stata accolta inizialmente anche bene. Qualcosa è cambiato però quando sono sopraggiunte, durante la conversazione, delle domande forse scomode, come la richiesta di un commento sulle foto pubblicate dal ragazzo ora in carcere sul suo profilo Facebook, che lo ritraevano con bastoni e pistole.
Quelle foto sono ritenute dalla genitrice solo un atteggiamento in quanto si tratta di un ottimo ragazzo, diligente e bravo a scuola. Un chiaro esordio per difendere il proprio figlio quindi, e che culmina nella convinzione della innocenza del ragazzo che è stato scambiato per qualcuno che gli somiglia.
La signora Iavarone però non lascia spazio allo sgomento e propone alla donna un’alleanza, essendo entrambe madri di due vittime. Le ha chiesto quindi di starle accanto in questa battaglia per la legalità, di collaborare alla ricerca dei veri responsabili dell’aggressione di Arturo, visto che secondo la sua convinzione, il ragazzo posto in stato di fermo è innocente. Ma non ha ricevuto risposta.
Arturo è ancora molto provato e senza voce. Quest’oggi verrà ascoltato dal procuratore in vista dell’incidente probatorio e nei prossimi giorni sarà chiamato a riconoscere uno dei presunti aggressori mentre gli altri tre sono ancora in circolazione, nonostante le telecamere abbiano ripreso la scena. Scena in cui si riesce a vedere un prima e un dopo ma non il frame che riprende la scena del’aggressione. Molto probabile però, che nel punto esatto dov’è avvenuta l’aggressione, le telecamere non fossero proprio istallate.
La presenza delle telecamere è servita ad individuare gli aggressori di Gaetano. Ma per Arturo la vicenda è diversa e bisogna affidarsi alla testimonianza di persone che però non parlano.
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