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Inhciesta Fanpage, il Procuratore nazionale De Raho: ‘Il metodo non corrisponde alle leggi italiane’

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“Sul merito dell’inchiesta di Fanpage sono felice che si siano smascherati contesti di illegalita’, ma sull’aspetto della correttezza della legge, l’agente provocatore non corrisponde alle nostre regole processuali e legali”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho commentando l’inchiesta giornalistica di Fanpage sui rifiuti in Campania. “L’agente provocatore e’ colui che interviene creando una situazione di illegalita’ e questo non e’ consentito dal nostro ordinamento – ha proseguito -. Anche dove la legislazione prevede per le indagini un infiltrato o un agente sotto copertura, si prevede che l’agente interviene per acquisire elementi di prova in relazione a traffici illeciti, che sono gia’ in corso. Creare la situazione di illegalita’ non e’ consentito perche’ determina un concorso nel reato – ancora De Raho -. E’ una sottile distinzione, qualcuno puo’ ritenere che dal punto di vista del risultato sia meglio capire chi sia piu’ propenso a condividere condotte di illegalita’ piu’ che osservare la legge, ma poiche’ sono un magistrato direi che osservare le regole e’ la strada maestra che dobbiamo seguire”.


Articolo pubblicato il giorno 24 Febbraio 2018 - 12:18

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