Una ragazzina di tredici anni viene sottoposta, alla presenza dei familiari, a un rito di esorcismo effettuato da don Michele Barone, il prete del santuario “Mia Madonna, mia Salvezza” della Piccola Casa di Nazareth di San Cipriano d’Aversa. Un prete diventato il vero punto di riferimento, l’unica salvezza per questa tredicenne affetta da una patologia psichiatrica ma che si ritiene posseduta dal demonio. Le immagini shock del video sono state trasmesse da Le Iene e, naturalmente, hanno scatenato sospetti in tutto l’agro aversano. L’adolescente appare nel video immobilizzata mentre urla e si dispera. “Exorcizamus te Lucifer, exorcizamus te Anticristo, exorcizamus te Belzebù”, la formula che pronuncia don Michele. Intanto la sorella della malcapitata racconta alle telecamere de Le Iene, a volto coperto, il baratro entro cui la sua famiglia è sprofondata.Dopo l’incontro con don Michele, la ragazza sostiene di essere stata allontanata dalla sorella a causa della sua omosessualità e che la piccola sia stata trasferita in una casa sotto stretto controllo del prete.
“Don Michele – racconta la sorella maggiore al quotidiano Il Mattino- decide cosa mia sorella debba mangiare dietro indicazione di San Michele, secondo lui presente nel corpo della ragazzina con lo scopo di scacciare il demonio. San Michele dice solo latte e biscotti, afferma il prete”. Preoccupata per le condizioni di salute della sorellina, la maggiore mostra le foto che evidenziano i segni di violenza subita dalla bambina e parla anche di un esposto alla questura di Napoli, facendo riferimento alla sospensione delle cure farmacologiche prescritte da medici specializzati. “Mia madre ritiene i farmaci inutili perché ad essere importante per lei è l’azione di don Michele”, precisa. La segnalazione della sorella maggiore passa per competenza da Napoli al commissariato di Aversa e poco dopo dalla famiglia viene chiesto alla ragazza di ritirare l’esposto. Pare addirittura che in questa terribile vicenda ci sia il coinvolgimento attivo di un poliziotto, seguace di don Michele Barone. La maggiore delle sorelle però va avanti consentendo alla Squadra mobile di Caserta, una volta emersi nuovi elementi non contenuti nella precedente segnalazione, di continuare le indagini. Intanto la notizia lascia sgomento ma non stupisce: “Qui sanno tutti delle attività di don Michele” commenta un anziano. Di don Michele, la cronaca ne ha parlato già diverse volte, anche per i suoi presunti rapporti con il camorrista del clan dei Casalesi, Lucariello.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo che ieri, dopo il servizio de Le Iene andato in onda mercoledì, ha voluto precisare di “non aver mai richiesto il ritiro dell’esposto alla ragazza, ma di aver cercato una strada per rendere più sereni i rapporti fra i genitori e la figlia che segnalava la sospensione delle cure sulla sorella più piccola”. Il presule inoltre ha specificato: “Da ora sicuramente don Michele dovrà stare fermo, prendersi una pausa dalla sua attività religiosa”. E poi ricorda di aver parlato con i genitori della ragazzina: “Ho cercato di spiegare che non era la strada giusta quella che stavano seguendo per la figlia racconta il prelato ma ho riscontrato una rigidità e una chiusura che non hanno lasciato spiragli”. Spinillo ha anche ricordato che l’unico autorizzato agli esorcismi nell’intera diocesi, come riferisce il vescovo, è soltanto il parroco di Casal di Principe don Carlo Aversano.
Articolo pubblicato il giorno 16 Febbraio 2018 - 09:32