“Faremo reingoiare tutto a chi ha messo in piedi questa aggressione mediatica e a quelli che si sono prestati. Siamo sotto attacco perchè oggi la Campania è un modello nazionale di rigore, correttezza amministrativa, onestà e trasparenza e siamo pronti a sfidare chiunque su questo piano. La verità è che per la prima volta stiamo facendo pulizia. I nostri concittadini hanno avuto modo di scoprire che la Campania non è la Svezia e che Napoli non è Stoccolma, Di Maio direbbe Oslo perchè non conosce la geografia. Governare questa regione significa fare i conti con un groviglio di interessi e poteri che per la prima volta stiamo spazzando via. Il senso di questa operazione è questo, è la reazione di chi è stato messo fuori dalla gestione dei rifiuti e dall’utilizzazione di decine di milioni di euro sulla base degli affari che si fanno in questo settore”. Sono le parole del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in un lungo video postato sula sua pagina facebook sull’inchiesta di Fanpage.it in merito alla gestione dei rifiuti in Campania. “Siamo orgogliosi del lavoro che stiamo facendo, invito tutti a che siano unite le forze perbene, ma per come e’ ridotta la democrazia italiana, la discriminante di fondo, vera, non è tra destra e sinistra e le bandiere di partito, ma tra le persone perbene, che difendono i valori umani fondamentali, e i farabutti e i cialtroni che vivono di aggressione mediatica, che fanno finta di condurre battaglie morali senza ver deciso nulla nella loro vita”.
“La morale – ha ribadito il governatore campano – la si pratica, non si predica. Perche’ la morale nei salotti televisivi e’ semplice. Mantenere una linea di moralita’ quando ti misuri con la vita reale, è allora che dai un esempio, quando riesci a governare essendo esempio di moralità. Un appello a tutti affinche’ ci diano una mano in questa battaglia di trasparenza e correttezza, per respingere l’aggressione squadrista e camorrista. Abbiamo cominciato a buttare fuori la camorra dalle istituzioni e continueremo a farlo”. Nei 10 minuti e 22 secondi, De Luca, si è soffermato su una serie di punti: “C’è da fare una riflessione più generale rispetto a questa vicenda ignobile – ha ribadito il governatore campano nel suo video in risposta alle polemiche sull’inchiesta di Fanpage.it – a che punto è ridotta la democrazia in Italia. Noi siamo arrivati al punto che una persona perbene deve avere paura, ti può arrivare in casa un camorrista che nasconde una telecamera, che viene a fare un’operazione di violenza privata, che parla solo lui, non è un’operazione di trasparenza. Parla solo lui per cercare di confondere le acque”.
“Siamo in un Paese dove la democrazia è diventata una cosa strana. Una persona perbene deve vivere nella paura di sabotaggi, di manovre occulte, ormai la gente se ne scappa dalla vita pubblica per questo sistema di aggressione mediatica continua, a cui fai fatica a rispondere in tempi brevi, quando hai tremila titoli che sono totalmente diffamatori e dovresti fare duecento querele per diffamazione”. “Qui si pone un problema di fondo della vita democratica di questo Paese. Noi in questo momento siamo oggetto di un’aggressione squadrista e camorrista, stiamo vivendo una resistenza in Campania, ci sentiamo partigiani a difesa di valori di libertà e dignità umana, sono anni che va avanti una vita pubblica fatta di calpestamento della dignità delle persone, di distruzione della vita delle persone senza che ci sia una reazione adeguata. Su questo piano l’Italia arriva alla barbarie. Chiederemo nei prossimi giorni che siano accesi i riflettori a 360 gradi, chi sono i signori che hanno fatto questa provocazione, che ha fatto questa montatura, di questi tempi le operazioni per inquinare la campagna elettorale sono tante. Dalle fake news che si mettono in circolazione a manovre sofisticate come questa, condizionare e sconvolgere una campagna elettorale. Chiederemo di chi si tratta, chi li manda, chi li paga”, ha concluso.
Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2018 - 19:10