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Il Tribunale dei minori potrebbe togliere ai genitori la ragazzina fatta curare dal prete ‘finto esorcista’

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Il tribunale dei minori di Napoli sta valutando la posizione dei genitori della quattordicenne protagonista di un servizio mandato in onda da Le Iene, che la ritrae vittima di riti esorcisti. Rischiano quindi di perdere l’affidamento della ragazzina che, affetta da una patologia psichiatrica, non è stata curata ma sottoposta a “metodi alternativi”. Consulenti, medici, psicologi e assistenti sociali dovranno valutare le eventuali negligenze in merito al trattamento delle patologie che, a dire della sorella maggiore, sono state non soltanto ignorate ma trattate come disturbi legati a possessioni demoniache. Al termine degli accertamenti, se si dovessero riscontrare condotte che hanno leso la ragazzina, la procura per i minori potrebbe disporre il trasferimento della piccola in una casa famiglia. Nella rete dei controlli potrebbero però finire anche i servizi sociali, per non avere trattato il caso adeguatamente, e gli esponenti delle forze dell’ordine che pare fossero al corrente della situazione ma non sono interventi a tutela della minorenne.
Maltrattamenti e sequestro. Se le indagini confermano quanto si evince dal servizio televisivo, le persone coinvolte si ritroverebbero indagate per reati gravissimi come abuso su minore, maltrattamenti, sequestro di persona o perfino circonvenzione di incapace. Due procure sono all’opera sulla vicenda: l’ufficio inquirente di Napoli Nord, diretto da Francesco Greco, e quello di Santa Maria Capua Vetere, coordinato da Maria Antonietta Troncone.
La Diocesi di Aversa ha chiuso il caso con la sospensione del sacerdote Michele Barone, accusato di avere praticato esorcismi non autorizzati, ma da un punto di vista giuridico, la vicenda è in corso di valutazione. Oltre la posizione del prete e dei genitori della ragazzina, c’è anche la figura del poliziotto da valutare, che gioca un ruolo importante nella vicenda in quanto avrebbe cercato di dissuadere la sorella maggiore dal denunciare il parroco e per questo rischia un provvedimento disciplinare e un trasferimento per incompatibilità ambientale qualora si appurasse che ha cercato di far ritirare l’esposto alla sorella della vittima.
Una posizione molto delicata, quindi, quella del poliziotto coinvolto,  anche perché questi è legato al prete da un’amicizia di vecchia data.
Proprio oggi la squadra mobile potrebbe dare inizio agli interrogatori di quanti risultano informati sui fatti. Da San Cipriano d’Aversa, comune del casertano in cui si trova la cappella all’interno della quale sono stati eseguiti i rituali esorcisti, fino a Maddaloni dove risiede la famiglia della ragazzina. Al vaglio della procura di Napoli Nord anche la denuncia che il sacerdote ha sporto contro la trasmissione televisiva di Mediaset.


Articolo pubblicato il giorno 19 Febbraio 2018 - 11:35

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