I clan Cimmino e Bidognetti puntavano alla Sma, l’azienda della Regione Campania che si occupa di bonifiche e smaltimento rifiuti. Questo e’ quanto emerge dall’indagine della Dda di Napoli che parte da ‘lontano’ e ha avuto un’accelerata dopo l’inchiesta di Fanpage.it che proprio questa mattina ha pubblicato il primo dei sette video nei quali si racconta del nuovo sistema di smaltimento illeciti di rifiuti in Campania. Sono dodici gli indagati, tra i quali Roberto, figlio secondogenito del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e il consigliere regionale Luciano Passariello, candidato nella lista di Giorgia Meloni alle prossime elezioni. “Lucio Varriale nella sua qualita’ di dirigente della regione Campania, Agostino Chiatto, come dipendente della Sma, la societa’ in house per il risanamento ambientale, in concorso con Luciano Passariello, consigliere regionale della Campania, per disporre l’affidamento dell’appalto inerente lo smaltimento di fanghi riconducibili a una cordata di imprenditori suoi ‘amici’, concordavano il prezzo dell’offerta pubblica, cosi’ da ricevere soldi anche per finanziare la campagna elettorale di Passariello. Il tutto aggravato dalle finalita’ mafiose, perche’ c’erano gli interessi del clan Cimmino del Vomero e dei Casalesi”, si legge nel decreto di perquisizione che ipotizza reati di concorso in corruzione aggravata dall’aver agevolato un clan. “Un sistema di connivenze tra dirigenti, funzionari delle piu’ importanti strutture sanitarie di Napoli e alcuni esponenti della criminalita’ organizzata, che attraverso societa’ fittizie si sono aggiudicati bandi di gara per i servizi ospedalieri – scrivono i magistrati – nel dettaglio e’ stato intercettato Andrea Basile, ritenuto al vertice del clan della camorra del Vomero, zona collinare di Napoli (i Cimmino, ndr.). Suo braccio destro era Giovanni Caruson, il quale era un intermediario del suo referente criminale e anello di congiunzione con altri imprenditori. Tutto per riuscire a pilotare le gare di appalto. Il suo obiettivo era la Sma e gli appalti per la bonifica. L’altro clan interessato era il clan Bidognetti rappresentato da Giuseppe Cristofaro, ergastolano recluso al carcere duro”. Subentra poi “Lucio Varriale che era il contatto diretto di Caruson e persona consapevole dell’appartenenza di quest’ultimo alla camorra, in nome e per conto di Luciano Passariello considerato il dominus della Sma”.
Nunzio Perrella, un ex camorrista ed ex collaboratore di giustizia, che negli anni Novanta diede un forte contributo a indagini sul traffico di rifiuti, fingendosi imprenditore (“signor Varotto”) e accompagnato da un reporter con una telecamera nascosta ha contattato una serie di esponenti politici proponendo tangenti in cambio di appalti. Tra i politici contattati, anche Roberto De Luca. Perrella avvicino’ De Luca attraverso un commercialista amico dell’assessore, Francesco Colletta. Durante un primo incontro con Colletta si disse interessato a un appalto per lo smaltimento delle ecoballe, poi successivamente si vide di persona con De Luca jr, poi un ultimo incontro con il presunto intermediario dove gli sarebbe stata comunicata la richiesta di una percentuale sull’affare. Gli inquirenti della procura di Napoli hanno acquisito i video ed indagato il direttore e un cronista di Fanpage per istigazione alla corruzione. Ora sono al lavoro per approfondire questo e l’altro versante dell’inchiesta, che ha coinvolto il consigliere regionale Luciano Passariello, candidato alla Camera alle prossime elezioni, indagato per corruzione aggravata dall’articolo 7 e finanziamento illecito dei partiti in relazione a un appalto della Sma, societa’ in house della Regione Campania per la tutela dell’ambiente, al quale era interessata una cordata di imprenditori ritenuti legati a un clan della camorra. Indagini coordinate dal procuratore Giovanni Melillo, dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, e dai pm Celeste Carrano, Henry John Woodcock, Sergio Amato, Ilaria Sasso del Verme e Ivana Fulco. I video di Fanpage da esaminare sono complessivamente 7 per 900 ore di immagini. Immagini che mostrano anche un ‘pizzino’ con le cifre delle tangenti da pagare a politici e dirigenti Sma consegnato da un presunto braccio destro del consigliere Passariello all’ex boss Perrella, l “agente provocatore”. Il direttore del quotidiano online, Francesco Piccinini, con il suo reporter Sasha Biazzo, sono i due giornalisti indagati. Piccinini, nel corso di una conferenza stampa, ha sottolineato i pericoli a cui lui e Biazzo sono stati e sono tuttora esposti per documentare la vicenda. “Ho dovuto imparare a nascondermi, – ha detto Biazzo – per infiltrarmi con Nunzio facevo il suo autista, il suo factotum”. Domani si svolgera’ l’assemblea di Sma Campania con la revoca e la sostituzione del consigliere delegato, Lorenzo Di Domenico che in una nota sostiene che le immagini diffuse in queste ore “sono state montate ad arte” mentre il consigliere regionale Luciano Passariello sottolinea che da domani torna a fare campagna elettorale “a testa alta, come ho fatto fino ad oggi”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Febbraio 2018 - 22:31