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Gli avvocati di Zagaria: ’41bis troppo duro, è depresso’

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Sotto accusa e’ finito il regime carcerario duro del 41bis. Una relazione con consulenza medica e diagnosi di forte stato depressivo e’ stata inviata dagli avvocati del boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, ai giudici titolari dei processi in cui e’ imputato. Sotto accusa il 41bis, che per Zagaria, detenuto a Milano-Opera, “e’ davvero troppo duro”, dice Angelo Raucci, suo legale insieme con Andrea Imperato. Talmente duro che “per protesta Zagaria ad alcuni processi ha revocato me e il collega, ovviamente solo per alcuni procedimenti nei quali ha deciso di non difendersi piu'”.Michele Zagaria ha trascorso la sua lunga latitanza, durata circa 16 anni, viaggiando nascosto nei bagagliai delle auto e rintanato in sofisticati bunker che si era fatto costruire sotto alcune ville del Casertano. Nel corso dei vari dibattimenti l’ex boss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, ha piu’ volte ringraziato i suoi legali che lo seguono da anni; “il suo non e’ un problema economico, ma di stato mentale”, evidenzia l’avvocato Raucci. “Uno dei giudici cui abbiamo inviato la relazione – prosegue Raucci – il gup del tribunale di Napoli Claudia Picciotti davanti alla quale pende il processo per l’estorsione al Polo calzaturiero di Carinaro, ha anche scritto al Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, ndr) per capire cosa stesse succedendo a Zagaria, senza ricevere pero’ risposta”. L’ex boss dei Casalesi Michele Zagaria avrebbe manifestato tendenze suicide: nella sua cella e’ stata rafforzata la video sorveglianza; ora e’ controllato anche quando va in bagno. “Non e’ insofferenza a un sistema che non riesce a controllare, – dice Barbara Lettieri, l’avvocato che gli cura gli aspetti legati all’esecuzione della pena – bensi’ una protesta contro una restrizione che lo vessa impedendogli anche l’esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti come studio, salute, cura, socialita’ e lavoro”. Per questo processo, il pm della Dda di Napoli Catello Maresca ha anche chiesto 12 anni per il boss, ma la sentenza e’ slittata proprio perche’ Zagaria ha revocato i legali. Tra i problemi sollevati dal capoclan “la mancanza di un compagno per l’ora di socialita’; il carcere non ne riesce a trovarne uno che vada bene, ma anche il cambio del medico psichiatra che seguiva Zagaria per il suo stato depressivo; il nuovo non gli prescrive piu’ medicinali, e per lui la situazione si fa sempre piu’ complicata”.


Articolo pubblicato il giorno 9 Febbraio 2018 - 16:56

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