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Il gioielliere: ‘Mi ha puntato la pistola contro, mi sono difeso’

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Frattamaggiore. Luigi Corcione il gioielliere che sabato sera ha ucciso un rapinatore che aveva appena compiuto un colpo con tre complici nel suo negozio è in attesa di essere convocato dai pm della Procura di Napoli Nord, che stanno coordinando le indagini. Come ha spiegato il procuratore capo Francesco Greco gli sarà consegnato un avviso di garanzia,”come atto dovuto” perchè potrà nominare un suo perito di parte per assistere all’autopsia sul corpo di Raffaele Ottaiano, il bandito di Caivano rimasto ucciso nel conflitto a fuoco. Poi sarà il prosieguo delle indagini a stabilire quale sarà l’accusa nei suoi confronti. Il 34enne, che ha rilevato la gestione della gioielleria di corso Durante a Frattamaggiore dal padre ha scambiato poche battute con l’inviato de Il Mattino. “Mi sento male .Non voglio parlare con nessuno. Ma non ho mai sparato a nessuno”. Poi ricorda quello che è accaduto: “All’improvviso è successo tutto”. Era nella sua abitazione con un cugino al piano superiore della gioielleria. dai monitor che ha in casa controlla il negozio. All’interno c’erano la commessa e due giovani clienti. Sono comparsi i banditi, quello con la machera di Hulk (il bandito ucciso Raffaele Ottaiano) aveva anche un mazza in mano. Ha frantumato le vetrine del negozio e ha cominciato a prelevare tutto quello che poteva e metterlo in una grossa busta di plastica. Nel frattempo la commessa e i due giovani clienti sono scappati nel retrobottega. E allora Luigi e il cugino si sono precipitati in strada, Lui si è armato con la pistola, che aveva in casa e lagalmente detenuta. Quando è arrivato fuori al negozio i banditi stavano uscendo. Secondo una ricostruzione non ancora corretta il cugino avrebbe cercato di raggiungere il bandito che ha puntato la pistola e a quel punto che Luigi a fatto fuoco. “Mi sono visto puntare una pistola contro”, ha dichiarato a Il Mattino. Ma sarà l’inchiesta della magistratura e la visione dei filmati delle telecamere a stabilire cosa è successo perchè pare che si sia stato un vero e proprio conflitto a fuoco. Sono stati trovati altri bossoli. Uno ha sfiorato un ambulante che si trovava nei paraggi, altri si sono conficcati nelle vetrine di un vicino negozio di abbigliamento e un altro in quelle di un’agenzia immobiliare. Ora bisogna stabilire quanti colpi sono stati esplosi dalla pistola del gioielliere (di certo quello che ha ucciso Ottaiano) e quanti dal revolver del bandito ucciso. nel frattempo continua la caccia agli altri due complici fuggiti nel trambusto generale degli spari e della cattura del secondo bandito, Luigi Lauro di Crispano. Gli agenti del commissariato di Frattamaggiore che conducono le indagini lo hanno interrogato a lungo ma lui ha detto di non conoscere i nomi degli altri due perchè si tratta di albanesi. Ma è eveidente che li sta coprendo.

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(nella foto il luogo della sparatoria e nel riquadro il bandito ucciso, Raffaele Ottaiano)


Articolo pubblicato il giorno 12 Febbraio 2018 - 08:57


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