Salerno. Si è proceduto alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per i coamministratori delle fonderie, Mario Pisano, Guido, Ugo, Renato, Ciro Pisano ma anche nei confronti dei tecnici Luca Fossati che ha redatto relazione tecnica allegata all’istanza di rilascio dell’Aia ed Antonio Setaro, dirigente regionale del settore ecologia. Le ipotesi di reato contestati vanno dallo scarico di acque reflue inquinanti, emissioni nocive in atmosfera, danneggiamento di beni pubblici, violazione di normative antincendio e sicurezza sul posto di lavoro. Per i tecnici invece abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica in atto pubblico. Secondo l’accusa i due tecnici avrebbero “intenzionalmente procurato ai titolari delle fonderie Pisano un ingiusto vantaggio patrimoniale rilasciando il decreto Aia (149/2012) sia perchè illegittimo sia perchè fondato su documenti che contenevano false attestazioni”. Il prossimo 15 marzo, invece, è prevista l’udienza in cui il tribunale del riesame dovrà nuovamente decidere sulla questione inerente al sequestro-dissequestro dopo che la Cassazione ha annullato il provvedimento di dissequestro affermando che la decisione deriva non solo da un difetto di motivazione ma anche di criticità ambientali evidenziate dalla procura nel ricorso. Sull’inquinamento ambientale provocato dalle fonderie secondo la procura i controlli che l’Arpac di Salerno avrebbe effettuato sarebbero viziati tanto è vero che per le ultime ispezioni fu dato mandato all’Arpac di Caserta. Secondo le accuse, i dipendenti della sede salernitana ARPAC avrebbero affermato circostanze contrarie al vero.
Articolo pubblicato il giorno 10 Febbraio 2018 - 10:04