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Fiaccolata per i tre napoletani scomparsi e la Farnesina invita alla cautela

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La Farnesina invita alla cautela e alla discrezione sulla vicenda dei tre napoletani scomparsi in Messico da 20 giorni. La famiglia accusa la polizia messicana di corruzione e parla di una vicenda con molti lati oscuri. Ieri sera intanto per il centro di Napoli nella zona delle Case Nuove dove vive la famiglia dei tre scomparsi c’è stata una fiaccolata organizzata dagli abitanti del quartiere per sollecitare le autorità italiane alla ricerca dei tre scomparsi. Si cerca di capire cosa è accaduto a Raffaele Russo, al figlio Antonio e al nipote Vincenzo Cimmino, venditori ambulanti e da mesi in Messico per vendere giacche e altri capi di abbigliamento. Il capofamiglia è scomparso da Ciudad de Guzman la mattina del 31 gennaio scorso poi il giorno dopo anche il figlio Antonio e il cugino Vincenzo che si erano messi sulle sue tracce. La moglie Silvana e anche l’altro figlio Daniele che pure si trovava in Messico con un altro cugino e rientrato in Italia per tutta la giornata di ieri, da quando si è diffusa la notizia della scomparsa dei loro congiunti sui social hanno continuato a ribadire a tutti i giornalisti che li hanno intervistati che non hanno niente a che fare con la malavita e con il traffico di droga. Sono convinti che almeno di due ragazzi siano in mano alla polizia corrotta e hanno fatto ascoltare i file audio di Antonio Russo che dice al fratello Daniele di essere stati fermati dalla polizia e che stavano seguendo degli agenti di polizia in caserma. Il lato oscuro della loro scomparsa è che la polizia messicana in un primo momento aveva detto ai familiari che si trovavano all’epoca in Messico che i due italiani stavano li e poi hanno negato tutto. Mistero invece attorno alla scomparsa di Raffaele Russo. Si teme per la sua vita perché potrebbe aver dato fastidio a qualcuno con la sua attività di venditore ambulante o qualche boss locale si è sentito truffato, ho ha visto qualcosa che non doveva vedere. Tutte ipotesi. La cosa concreta e che ora il ministero degli esteri attraverso l’ambasciata italiana da ieri ha mosso i suoi passi e le sue pedine.

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Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2018 - 08:25

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