E’ caccia all’uomo per riportare in carcere il giovane detenuto Luigi Gallo, di Torre Annunziata, evaso l’altro giorno dal carcere minorile di Airola in provincia di Benevento approfittando di una partita di calcetto all’esterno. Il 22 enne in carcere per rapina e considerato legato ai clan torresi รจ uccel di bosco da due giorni. Venerdรฌ scorso era a Maddaloni per una partita di calcio con gli studenti delย Liceo scientifico Nino Cortese. Si trattava dell’ennesima iniziativa dell’istituto penitenziario perย favorire il reinserimento nel sociale dei ragazzi ospiti. Il giovane Gallo avrebbe prima chiesto ripetutamente ad alcune studentesse presenti in palestra di poter fare una telefonata. Successivamente, non avendo avuto in prestito il loro cellulare, avrebbe raggiunto prima i propri compagni e poi chiesto di andare in bagno. Tuttavia, eludendo la sorveglianza degli agenti di polizia penitenziaria, si sarebbe dileguato dalla porta d’ingresso.Sulla vicenda รจ scoppiata una violenta polemica da parte dei sindacati degli agenti penitenziari che puntano l’indice contro il comandante di reparto e il responsabile della sicurezza perchรฉ lo stesso Gallo il giorno prima, al rientro da un precedente permesso, aveva tentato di beffare i controlli antidroga con la complicitร di un altro detenuto, scambiando le provette dell’urina, ma era stato bloccato. Donato Capece,ย segretario nazionale del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria infatti ha dichiarato: “Chiederรฒ spiegazioni al comandante di reparto che, a mio avviso, ha fallito nel suo incarico, cioรจ garantire la sicurezza dell’istituto. Da qui l’invito che rivolgo al Dipartimento di Giustizia minorile, dal momento che l’attuale comandante di reparto รจ provvisorio, di restituirlo alla sua sede originaria, che รจ quella di Ancona; al contempo, formare nuovi dirigenti di Polizia penitenziaria, per affidare loro il comando di reparto.ย La Polizia penitenziaria della giustizia minorile oggi ad Airola sta facendo un nuovo percorso collaborativo con la direzione e le organizzazioni sindacali. Perรฒ vanno meglio ponderate certe iniziative legate al reinserimento nel mondo sociale dei detenuti. Inoltre prima di concedere i permessi, a mio avviso, i magistrati di sorveglianza e tutta l’equipe devono valutare bene se il soggetto รจ affidabile o meno e se รจ in grado di rispettare le prescrizioni. In questo caso molto probabilmente รจ stata sottovalutata l’opportunitร data a questo soggetto di usufruire di un permesso premio. Evadere significa bruciare tutte le prove di affidabilitร che lo Stato offre al detenuto”.
Articolo pubblicato il giorno 18 Febbraio 2018 - 09:48