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Duplice omicidio di Miano: è caccia al ‘filatore-traditore’

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Si cerca il “filatore” colui che con un sms ha dato l’ok ai killer di entrare in azione ieri sera in via Ianfolla nel cuore di Miano e trucidare con dodici colpi di pistola due ras della vecchia guardai del clan Lo Russo, ovvero Antonio Mele e Biagio Palumbo, di 57 e 53 anni. Gli investigatori già dalla serata di ieri sono al lavoro per cercare di capire attraverso la letture della cella telefonica della zona quali telefoni cellulari abbiano agganciato appunto quella cella e se fra i numero di telefoni via siano quelli di pregiudicati della zona. Perchè una cosa è certa chi ha portato la battuta deve essere uno della zona: a via Ianfolla, nonostante la pioggia di ieri sera e l’oscurità, è difficile passare inosservati. E quindi il “filatore” è uno della zona. Le due vittime quindi sono state tradite da qualcuno che conosceva bene i loro movimenti. Gli investigatori hanno anche sequestrato  gli smartphone di entrambe le vittime e sperano di trovare indizi utili alle indagini attraverso la lettura del traffico e degli sms ed eventuali chat. E’probabile che i due abbiano incontrato qualcuno prima dell’omicidio e per questo si vuole capire attraverso i telefoni chi e dove. Ma a queste domande potrebbero rispondere anche i familiari e  i conoscenti che sono stati interrogati per tutta la notte. La caratura criminale delle due vittime lascia pensare che il duplice omicidio di ieri sia una vera e propria dichiarazione di guerra tra le varie anime degli ex Lo Russo rimaste in libertà e che dallo scorso anno si stanno con tendendo il controllo delle piazze di spaccio e dei traffici illeciti in tutti i quartieri a Nord di Napoli che una volta facevano capo ai “Capitoni”. Le piste investigative sono molteplici ma quella che maggiormente è ritenuta interessante dagli investigatori è quella che porta proprio ai Lo Russo. Ovvero a quelli della famiglia rimasti ancora liberi e che si sarebbero riuniti attorno ai Perfetto e al as Pasquale angellotti detto “Lino o’ cecato”. Le due vittime, ritenute figure ingrombranti, potrebbero aver pestato i piedi all’ascesa dei nuovi boss e per questo nel nuovo disegno della geografia criminale della zona erano considerati di troppo e per questo eliminati. Poi c’è la pista che porta a quelli della part e alta di Miano, ovvero i Nappello, con il ras Valerio, ai domiciliari dallo scorso anno, e che avrebbero potuto vendicare il clamoroso duplice omicidio del maggio scorso della zio Carlo o’ pavone e del cugino omonimo. E poi c’è la pista che porta agli Stabile-Ferrara di Chiaiano desiderosi di riprendersi lo spazio tolto anni fa nel corso della sanguinosa faida persa con i Lo Russo. Ma in questo momento più che capire gli scenari criminali, sicuramente già a conoscenza degli investigatori, si vuole capire chi sono le persone che hanno avuto un  ruolo in questo duplice omicidio. A cominciare dal “filatore-traditore”, ai killer, a chi ha dato appoggi, a chi ha procurato le armi e a chi li ha aiutati nella fuga.


Articolo pubblicato il giorno 8 Febbraio 2018 - 09:56

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