Ancora una volta il boss Michele Zagaria rinuncia il diritto di difesa. Nella giornata di ieri era attesa la sentenza riguardante le ingerenze del clan dei Casalesi nel Polo calzaturiero di Carinaro. Il capoclan in questo processo rischia 12 anni di carcere insieme a Salvatore Verde.
“Grazie – ha detto prendendo la parola – agli avvocati Angelo Raucci e Andrea Imperato, che revoco anche da questo processo perché intendo rinunciare al diritto alla difesa. Subisco torture, punizioni che mi vengono inflitte tutte le volte che in udienza mi lamento delle mie condizioni carcerarie”. Il giudice ha comunicato di aver segnalato la vicenda al Dap, al carcere di Opera dove Zagaria è rinchiuso in regime di 41 bis per chiedere spiegazioni in merito alle condizioni di detenzione. Anche il boss ha scritto al Garante dei Detenuti, al Dap e al tribunale di Sorveglianza però secondo la difesa non c’è stata risposta. “Mi torturano” – dice ripetutamente. Secondo le denunce di Zagaria il penitenziario non lo cura adeguatamente. I suoi legali hanno reso noto che il boss soffre di uno stato depressivo dai mesi immediatamente successivi l’arresto. Infatti viene seguito da uno psicologo del carcere ma, dicono, “senza risultati”. Per consentire lo studio degli atti da parte dell’avvocato d’ufficio che assisterà Zagaria il giudice Picciotti ha ritenuto di rinviare la sentenza a Marzo.
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