“Napoli vuole una risposta entro il 4 marzo altrimenti siamo pronti a tornare qui a Roma per la quinta volta. E segnalo che nelle precedenti 4 siamo riusciti sempre a ottenere cio’ che chiedevamo. E chiarisco un’altra cosa: se la cassa non ce la liberate voi, ce la libereremo da soli”. Parole di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, sbarcato oggi a Roma insieme a un migliaio di concittadini e di assessori e consiglieri regionali per trovare una soluzione al debito della citta’ che ne paralizzerebbe conti e investimenti. L”avvertimento’ al premier Gentiloni di de Magistris e’ arrivato nel pieno di un comizio pronunciato davanti all’obelisco di piazza Montecitorio. Dalle prime ore del pomeriggio – in ritardo rispetto al programma per un controllo approfondito effettuato dalle forze di polizia sul grande raccordo anulare di Roma su un migliaio di manifestanti stipati in una decina di pullman, operazione criticata con forza dal sindaco – praticamente tutto lo stato maggiore del Comune di Napoli ha fatto quadrato intorno al suo sindaco. Il debito, nato tra il 1980 e il 1982, si aggirerebbe intorno ai 150 milioni e sarebbe stato provocato in parte (89 mln di debito e 97 di pignoramento) dalla vicenda del CR8 (Consorzio Ricostruzione 8/o lotto) e per il resto dal commissariamento rifiuti (debito 59 milioni e pignoramento di 67). Napoli e’ in predissesto e in piano di riequilibrio e da mesi le casse “sono pignorate e bloccate”, ha urlato dal palco de Magistris. “Ieri – ha annunciato da un megafono – si e’ tenuto un tavolo di lavoro a Palazzo Chigi e ha prodotto un risultato positivo, nel senso che il governo ha garantito che fara’ la sua parte per risolvere il problema”. Ma il primo cittadino ha fatto capire di non fidarsi di Gentiloni e ha promesso quindi un suo ritorno a Roma in veste ancora piu’ agguerrita. Anche perche’ una volta risolta la crisi di liquidita’ del suo comune ha annunciato di voler iniziare un’altra ‘battaglia’, questa volta contro i derivati. Ma non solo. “Scommetto una pizza che noi, con tutte le nostre differenze, lo libereremo questo Paese. Dopo il 4 marzo, se riusciremo a incassare quanto ci e’ stato promesso, rilanceremo e chiederemo al resto dell’Italia se e’ d’accordo o meno con la nostra battaglia, sottoponendo la nostra richiesta a tutti i territori e a tutti i comuni”. “Noi e Napoli abbiamo le mani pulite e voi non ci avrete mai”, ha chiarito de Magistris a chiusura del comizio, salutando col pugno chiuso una platea in visibilio. Danno man forte al sindaco Arturo scotto, Peppe De Cristofaro e Mario Coppeto di Leu: “il governo deve rispettare la citta’ di Napoli, occorre che si trovi rapidamente una soluzione sul debito del Cr8 perche’ bloccare la cassa comunale significa bloccare i servizi essenziali della citta'”. Critica invece Valeria Valente, deputata e consigliere comunale a Napoli del Pd. “Continuare, come fa oggi il Sindaco, a strumentalizzare i problemi di Napoli che egli stesso ha contribuito a far diventare insostenibili, solo per alimentare lo scontro politico, e’ da irresponsabili. Per come e’ stata preparata e gestita, la manifestazione arancione a Roma sotto Montecitorio ha tutto il sapore di una partita che de Magistris sta giocando pensando solo al suo futuro e al futuro del suo movimento politico”, ha affermato.
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