foto di repertorio
Le voci che rimbalzano dal Messico sulla scomparsa dei tre napoletani in queste ultime ore non sono per niente positive. Secondo il giornalista messicano Carlos Loret de El Universal la scomparsa di Raffaele Russo del figlio Antonio e del nipote Vincenzo Cimmino sarebbe da addebitare alla pericolosa banda criminale del Cartel de Jalisco Nueva Generación, la più potente organizzazione criminale del Paese. Secondo il giornalista due dei tre sarebbero legati alla criminalità napoletana e sarebbero fatti sparire perché avrebbero tentato una truffa alla persona sbagliata. Secondo le fonti, le autorità italiane avrebbero le prove del fatto che Raffaele Russo “vendeva macchine e attrezzature contraffatte” per la produzione di energia del marchio tedesco Bosch agli imprenditori e ai commercianti di Jalisco, “anche se in realtà è stato fabbricato in Cina”. Secondo il giornalista, oltre alla polizia municipale, che è sospesa, tra i sospetti nel caso della scomparsa dei tre italiani c’è il sindaco di Tecalitlán, Víctor Díaz Contreras. C’è ancora molto da raccontare su questa storia, che sembra ancora più grande dello striscione che i tifosi hanno schierato allo stadio San Paolo”, ha detto Loret.
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