Messina. Frode fiscale e corruzione in atti giudiziari: 15 arresti tra Messina e Roma, in carcere anche il Gip Giancarlo Longo, ex pm a Siracusa che aveva chiesto il trasferimento al Tribunale di Napoli, indagato anche l’ex presidente del Consiglio di Stato, Riccardo Virgilio. I finanzieri dei Comandi provinciali di Roma e Messina, in collaborazione con quelli di Palermo, hanno eseguito 15 ordinanze di custodia cautelare, tra carcere e domiciliari, in relazione a due associazioni a delinquere dedite, rispettivamente, alla commissione di plurime frodi fiscali e a reati contro la pubblica amministrazione, anche attraverso la corruzione in atti giudiziari. Le indagini – delegate dalle Procure di Roma e Messina, in coordinamento con quella di Milano – hanno preso le mosse da “distinti input investigativi, convergendo sull’operatività dei due sodalizi criminali, consentendo la ricostruzione di ipotesi di bancarotta fraudolenta da parte di soggetti non riconducibili alla struttura delle organizzazioni”. In carcere, tra gli altri, sono finiti l’avvocato Pietro Amara e l’imprenditore Fabrizio Centofanti mentre l’imprenditore Ezio Bigotti è ai domiciliari. Carcere, su disposizione del gip di Messina, anche per Giancarlo Longo, magistrato napoletano, già pm a Siracusa, accusato di associazione a delinquere, corruzione e falso. Il magistrato da qualche mese ha chiesto il trasferimento al tribunale di Napoli, dopo uno scandalo che lo aveva portato anche davanti al Csm, per le sue frequentazioni con l’avvocato Giuseppe Calafiore, anch’egli arrestato. “In qualità di pubblico ufficiale svendeva la propria funzione”, si legge nella misura cautelare emessa a suo carico.
Longo avrebbe per anni favorito i clienti dello studio Amara-Calafiore nei processi pendenti davanti alla Procura di Siracusa, ricevendone in cambio bonus e regali, come dimostrerebbero le verifiche fatte dalla Guardia di Finanza sui conti correnti del magistrato napoletano.
Un comitato d’affari al quale si contestano reati che vanno dall’associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, falso ideologico del pubblico ufficiale, concussione, calunnia, truffa, rivelazione di segreti d’ufficio, consulenza infedele, minaccia a pubblico ufficiale, simulazione di reato. Al centro dell’inchiesta la gestione da parte della procura di Siracusa dei casi ‘Open Land’, ‘Fiera del Sud’, ‘Am Group srl’, ‘Gida-Comin’. Nell’indagine emerge anche un’attività di dossieraggio, con sponde giornalistiche, contro i magistrati che indagavano sui clienti dello studio Amara-Calafiore. L’inchiesta nasce da un dettagliato esposto firmato da otto magistrati in servizio a Siracusa, inviato a settembre del 2016 alla Procura di Messina, al Csm, al Ministro Andrea Orlando e alla Procura di Catania.
Nell’inchiesta è finito anche Riccardo Virgilio, ex presidente facente funzioni del Consiglio di Stato, oggi in pensione, per il quale il Gip di Roma ha respinto a richiesta di misura non detentiva per assenza di ragioni cautelari.
Articolo pubblicato il giorno 6 Febbraio 2018 - 10:37