Castellammare di Stabia. E’ stato rinviato l’incontro, chiesto dai rappresentanti dei lavoratori dell’ospedale San Leonardo, con i vertici dell’ASL NA 3 Sud. Così i sindacati hanno diffuso una nota nella quale attaccano, senza mezzi termini i dirigenti, appellandosi anche ai lavoratori ma soprattutto alla città. Gli oggetti dell’incontro, poi rinviato, sono l’organizzazione del personale, carenza dei medici e l’Obi che è ancora chiuso. Incontro rimandato al prossimo 23 febbraio. Così i sindacati hanno firmato e diffuso una nota, appellandosi ai lavoratori ma soprattutto alla città. Ci rivolgiamo ai cittadini e ai lavoratori perché l’ospedale San Leonardo sta morendo, ucciso dalla totale indifferenza e incapacità dei vertici aziendali – scrivono senza mezzi termini i sindacalisti Carmine Esposito e Antonio Cascone (Fsi-Usae); Michele Costagliola e Nicola Esposito (Nursing up). Da mesi si cerca di delineare un’organizzazione capace di sopperire la carenza di medici e infermieri in modo da assicurare delle prestazioni migliori agli utenti. Così i rappresentanti dei lavoratori avevano ottenuto il via libera per il trasferimento di alcuni infermieri dai distretti della zona, in quelle strutture dove erano in esubero, e trasferirli al pronto soccorso. “Da tempo chiediamo invano soluzioni concrete – si legge – E ora siamo costretti ad assistere a un assurdo dietrofront dell’azienda, nel momento in cui alcuni infermieri in esubero presso i servizi territoriali, assegnati su nostra richiesta ai Pronto Soccorso per colmare le carenze esistenti, sono stati riassegnati nei posti di comodo per esigenze meramente clientelari, pretestuosamente motivate dalla direzione generale”. L’altro punto fondamentale sul quale insistono i rappresentanti dei lavori è l’apertura del reparto Obi che consentirebbe di evitare il ricovero in barella con i suoi 6 posti letto e alleggerirebbe il lavoro del personale del pronto soccorso. “Non saremo complici di questo scempio – dicono – invitiamo il governatore De Luca a prendere atto dell’ennesima beffa: il tecnologico reparto Obi, inaugurato frettolosamente alla sua presenza, in realtà non è mai stato aperto”.
Articolo pubblicato il giorno 21 Febbraio 2018 - 11:36