Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
I Carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Caserta hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione reale, emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sottoponendo a sequestro beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato di euro 25 milioni circa, nella disponibilità dei figli e della moglie di Stefano Di Rauso, classe ’40, deceduto lo scorso mese di luglio, imprenditore operante nel settore delle cave e del calcestruzzo, già tratto in arresto nel dicembre 2011 dagli stessi militari del Nucleo Investigativo di Caserta in quanto responsabile di associazione di tipo mafioso (clan “dei casalesi” – fazione Schiavone). Il provvedimento – si legge in una nota – riguarda 2 imprese/cave di calcestruzzo, 69 terreni agricoli, 1 fabbricato rurale, 3 appartamenti, 3 autorimesse, 2 locali adibiti a deposito industriale, 37 veicoli, 4 polizze vita, 1 locale commerciale (adibito ad istituto di credito), 3 uffici, tutti ubicati nella provincia di Caserta.
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