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I Casalesi avevano imposto le slot machine in provincia di Roma: sequestro beni per 23 milioni di euro

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Dalle prime luci del giorno, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma stanno eseguendo un decreto di confisca emesso dal locale Tribunale โ€“ Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, nei confronti di 9 appartenenti al clan dei CASALESI – โ€œGruppo IOVINEโ€ e al contiguo e autonomo โ€œGruppo GUARNERAโ€ di Acilia, per un valore complessivo di oltre 23 milioni di euro.
Le indagini economico-patrimoniali, svolte dagli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale, sono state avviate allโ€™esito di una vasta operazione antimafia, condotta dalle Fiamme Gialle di Roma, che, nellโ€™ottobre 2013, nellโ€™ambito dellโ€™operazione โ€œCriminal Gamesโ€, aveva portato allโ€™arresto di IOVINE Mario, MARTINELLI Teresa, IOVINE Domenico, IOVINE Vitantonio, IOVINE Salvatore, TIMPANI Massimiliano, TIMPANI Fabrizio, STOLLO Silvano, GUARNERA Sergio, GUARNERA Sandro, CRISPOLDI Franco, DIOTALLEVI Fabrizio, ZOGU Arben, KOLAJ Orial e BARDHI Petrit, per i reati di associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di beni, usura, estorsione, rapina, illecita concorrenza con minaccia e violenza e detenzione illegale di armi.
In quel contesto, era stata accertata lโ€™esistenza di una vera e propria joint-venture nel remunerativo settore delle โ€œmacchinette mangiasoldiโ€ โ€“ imposte nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati โ€“ tra esponenti di vertice della criminalitaฬ€ organizzata campana (Gruppo IOVINE), e noti personaggi della criminalitaฬ€ organizzata romana (Gruppo GUARNERA), a loro volta in contatto con qualificati appartenenti alla Banda della Magliana, tra cui CRIALESI Luciano e SANTACHIARA Renato.
In particolare, evidenze giudiziarie confermavano come il boss Mario IOVINE, inteso โ€œRififiฬ€โ€, avesse progressivamente esteso le sue illecite attivitaฬ€ nel settore delle slot machine dalla Campania al Lazio, coinvolgendo soggetti locali giaฬ€ โ€œaddentratiโ€ in quel comparto illecito, ossia GUARNERA Sergio, detto โ€œCiccioโ€, e GUARNERA Sandro.
Dopo lโ€™arresto di IOVINE, avvenuto nel dicembre 2006, i fratelli GUARNERA avevano promosso e organizzato un autonomo gruppo mafioso, creato a perfetta imitazione della consorteria criminale casertana e ricalcante le medesime e bieche logiche delittuose.
Nel dettaglio, gli investigatori scoprivano che i GUARNERA, per mantenere ed estendere il loro potere delinquenziale ed economico, si erano avvalsi di un braccio armato e violento composto da un nutrito e pericoloso gruppo di cittadini albanesi (i cosiddetti โ€œpugilatoriโ€), tra cui il pugile KOLAJ Orial, giaฬ€ campione italiano ed europeo dei pesi medio-massimi.
Il giaฬ€ evidente profilo di โ€œpericolositaฬ€ socialeโ€ dei protagonisti della vicenda veniva aggravato dagli elementi acquisiti nellโ€™ambito dellโ€™operazione โ€œVENTO DELLโ€™ESTโ€, anchโ€™essa diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotta dal G.I.C.O. di Roma, che, nel luglio 2015, portava allโ€™esecuzione di 9 ordinanze di custodia cautelare nei confronti, tra gli altri, di GUARNERA Sandro, GUARNERA Sergio, ZOGU Arben e BARDHI Petrit, per estorsione, illecita concorrenza con minaccia e violenza e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, aggravati dalle modalitaฬ€ mafiose.
In tale contesto, veniva accertato, tra lโ€™altro, un episodio estorsivo ai danni del titolare di un centro scommesse SNAI di Guidonia Montecelio, perpetrato attraverso ripetute minacce di violenza fisica, noncheฬ documentato un fiorente traffico internazionale di stupefacenti versato la Capitale, coordinato dal predetto ZOGU Arben, detto โ€œRiccardinoโ€.
Conseguentemente venivano eseguiti approfondimenti economico-patrimoniali, finalizzati alla ricostruzione del patrimonio direttamente o indirettamente riconducibile dai soggetti monitorati, che consentivano di acclarare come IOVINE Mario, IOVINE Salvatore, GUARNERA Sergio, GUARNERA Sandro, CRISPOLDI Franco, ZOGU Arben, DIOTALLEVI Fabrizio, KOLAJ Orial e BARDHI Petrit avessero accumulato beni mobili e immobili di ingente valore, in misura sproporzionata rispetto ai redditi leciti percepiti, noncheฬ conducessero un tenore di vita assolutamente incoerente rispetto alle loro possibilitaฬ€ economiche.
La confisca odierna ha ad oggetto i beni giaฬ€ sottoposti a sequestro nel marzo del 2016, vale a dire:
– lโ€™intero patrimonio aziendale di 3 ditte individuali;
– le quote societarie, il capitale sociale e lโ€™intero patrimonio aziendale di 5 societaฬ€ di capitali;
– 8 unitaฬ€ immobiliari site in Roma e nelle province di Nuoro e Lโ€™Aquila;
– 1 terreno sito in Roma;
– 8 autovetture;
– 1 motociclo;
– rapporti finanziari
per un valore complessivo di stima di oltre 23 milioni di euro.
Contestualmente il Tribunale di Roma ha disposto, nei confronti di 6 dei 9 proposti, lโ€™applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora nel comune di residenza per 3 anni.

PUBBLICITA

 

 


Articolo pubblicato il giorno 16 Febbraio 2018 - 11:01


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