Per la Dda di Salerno quello dei Cuomo di Nocera sarebbe un clan e per questo che ha chiesto il rinvio a giudizio per i due fratelli Michele e Luigi Cuomo, ritenuti e capi e altri nove affiliati con l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico, nonostante sia il Riesame sia la Cassazione abbiano cancellato tale ipotesi accusatoria dalle ordinanze di arresto che colpirono tutti lo scorso anno con il blitz “Un’altra storia”. Il 14 marzo il gup del Tribunale di Salerno deciderà sull’eventuale processo anche per Mario Passamano, Antonio De Napoli, Domenico Rese, Luigi Vicidomini, Leontino Cioffi, Marco Iannone, Raffaele Mellone, Mario Comitini e Mario Tortora.
L’indagine riguardava 37 persone, facenti parti di tre gruppi criminali che si erano contesi a suon di agguati le piazze di spaccio di Nocera. Poi c’era stata la cena della pace e quindi erano arrivati gli arresti con la maxioperazione “Un’altra storia” . Attraverso una serie di intercettazioni telefoniche si riuscì a ricostruire la guerra tra gruppi di spacciatori a Nocera Inferiore esplosa nell’autunno scorso con una serie di agguati e di stese e il coinvolgimento di killer del clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio. Contrapposizione che si era acuita lo scorso autunno tra i gruppo dei fratelli Cuomo e quello dei Passamano e dei D’Elia e di Marco Iannone di Piedimonte.Michele Cuomo, con un passato nel clan di Sandro Contaldo, è anche accusato di aver gestito per due anni i parcheggi nella Fiera dell’Agro. L’organizzatore dell’evento lo avrebbe scelto per “quieto vivere”, su richiesta di Cuomo, perché la sua presenza significava “lavorare tranquillamente”. O per il pestaggio di un capoverdiano, accusato di aver rubato il cellulare al figlio piccolo di Luigi Cuomo, e pestato a sangue una sera, fin dentro casa. C’è poi la droga, per un periodo oggetto di contesta tra i gruppi di Cuomo e D’Elia, e ora contestata anche per singoli episodi di cessione, tra cocaina, hashish e marijuana, agli indagati.
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