Auchan, la multinazionale francese, torna a metter mano sui dipendenti. Questa volta, dopo i tagli del 2015 che portarono al licenziamento di 1476 persone in tutta Italia, tocca al comparto napoletano. L’allarme rosso occupazionale e produttivo รจ scattato nell’ipermercato di Nola in pesante difficoltร . Qui Auchan ha posto condizioni durissime in cambio della firma della proroga di sei mesi del contratto di solidarietร , che scadrร il 31 marzo prossimo e che eviterebbe altri quaranta licenziamenti su centocinquanta dipendenti. Tutto questo a condizioni durissime: taglio, in deroga al contratto nazionale di lavoro, di quasi un quarto del salario, trasferimenti forzati fuori regione (Sardegna e Lombardia), esodi incentivati e ricontrattualizzazione dei lavoratori inserendo una norma del jobs act che consente di prestare ad altre aziende o di ricollocare propri dipendenti. La proposta di Auchan punta alla riduzione drastica delle ore di lavoro del 23,5%, cosa che falcidierebbe gli stipendi. Ma il sindacato ha proclamato lo stato di agitazione ritenendo indecente e inattuabile la proposta. Oggi la Uiltucs-Uil, unica organizzazione di categoria presente nella rappresentanza aziendale, terrร le assemblee con i lavoratori propedeutiche a possibili azioni di lotta. “Altro aspetto inaccettabile – commenta Antonio Napoletano, della segreteria regionale Uiltucs – รจ che i tagli sono puntati esclusivamente sui terzi e quarti livelli mentre come al solito i livelli superiori, direttore compreso, sono immuni; come nel 2015”.
Articolo pubblicato il giorno 14 Febbraio 2018 - 09:35