Arzano. Stadio si, stadio no: L’architetto Antonio Risi in violazione della determina dirigenziale dell’ex Dirigente Aniello Scafuto, autorizza l’Arzanese calcio a giocare a porte chiuse. Che Arzano fosse balzato alle cronache nazionali per il best-seller del maestro Marcello D’Orta “Io speriamo che me la cavo” era cosa nota, ma che per rimanere in tradizione un dirigente comunale scrivesse non un atto dirigenziale che annullasse quello precedente, ma una lettera che praticamente confermando tutto quanto già disposto da Scafuto, “autorizza” la squadra dell’Arzanese a giocare a porte chiuse. Ovviamente, aggirando quanto già disposto dal Comune. Ma la vera chicca è rappresentata dalla comunicazione dell’atto a Polizia, vigili urbani e carabinieri che a questo punto potrebbero chiedere lumi. Infatti, già nei mesi scorsi alcuni consiglieri comunali di maggioranza avevano messo in atto vere e proprie forzature per far aprire in modo illegittimo lo stadio. “Si tratterebbe di Partite ufficiali a porte chiuse e limitate alla sola presenza di dirigenti, staff e accompagnatori societari (chi controllerebbe dentro e fuori?)- stigmatizzano dal social Arzano news – . “Spontanea ci sorge la domanda, qualora rispondesse al vero l’indiscrezione. È cambiato qualcosa nel mentre? Sono stati eseguiti i lavori per la messa in sicurezza? Ci autorizza la FIGC? C’è forse una nuova Ordinanza dirigenziale e/o sindacale, che motiva e giustifica per legge, e che annulla quelle precedenti firmate, sotto propria responsabilità, da ben tre dirigenti comunali? Ci sfugge qualcosa, ma ci preoccupa, e non poco questa vicenda, tanto più rilevante se vera, perché “torna“ all’improvviso nel pieno della campagna elettorale per le Politiche. Consiglio massimo attenzione: la materia è molto delicata. Vi ricordo sempre che le vicende legate a strutture e attività sportive arzanesi sono già finite negli atti dei due scioglimenti. Vi ricordo che siamo costantemente attenzionati da Prefettura e Antimafia, vi ricordo che non sono tempi buoni per “forzature” e altro. Saremo tutti felici, ovviamente, e ce lo auguriamo quanto prima che il nostro stadio venga messo in completa sicurezza e che tutti, non solo gli sportivi, ma anche e soprattutto che la grande platea di appassionati tifosi arzanesi ne possano usufruire e godere . Ma stiamo attenti: l’interesse “pubblico” che è primario, così come la sicurezza e il rispetto della legge, non ammettono deroghe. Per annullare ordinanze ci si deve assumere la responsabilità di fare nuove motivate ordinanze. Ci si assume esplicita responsabilità sindacale, dirigenziale, politica”.
Salvio Amarante
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