Tripudio per “La parola canta”, al Teatro Diana di Napoli. Lo spettacolo portato in scena da Toni e Peppe Servillo con il Solis String Quartet (repliche fino al 22 gennaio),n si è concluso nella serata della prima con la testimonianza di vicinanza e solidarietà che ha unito la compagnia alle tante voci levatesi in questi giorni contro la criminalità. Toni Servillo ha letto un frammento di una lettera ricevuta da Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il ragazzo ferito gravemente lo scorso dicembre a Napoli, in Via Foria: “Non deve più accadere. Attraverso il teatro si può lavorare per riportare legalità, civiltà, cultura in questa straordinaria città dalla quale non si deve più solo fuggire”.
Lo spettacolo, tornato a Napoli con la sessantesima replica, è prodotto da Teatri Uniti ed è già stato presentato con grande successo nei principali teatri italiani: da Milano a Torino, Genova, Firenze e Roma nonché in una tournée internazionale che lo ha proposto a Lione, Parigi e Barcellona. Venti i titoli in scaletta tra versi classici di Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Libero Bovio, unite alle voci contemporanee di Enzo Moscato, Mimmo Borrelli e Michele Sovente, fino alla conclusione con “Te voglio bene assaje” cantata dai fratelli Servillo accompagnati dal pubblico.
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