Stalking è questa l’accusa contenuta nell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Nord nei confronti di Vincenzo Madonna e Olimpia Cacace, genitori della ballerina di Melito travolta e uccisa dall’auto del fidanzato, Giuseppe Varriale, in seguito a una lite. La misura cautelare nata in conseguenza alle numerose segnalazioni e denunce per stalking inoltrate ai carabinieri di Mugnano, dai familiari del ragazzo. Olimpia e Vincenzo non potranno più avvicinarsi al parco dove la figlia Alessandra ha perso la vita durante la notte tra l’8 e il 9 settembre 2017. – secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma – avrebbero a più riprese infastidito i familiari di Varriale. La situazione sarebbe degenerata, come ricostruisce Il Mattino, nel pomeriggio del 24 dicembre, quando tra la mamma di Alessandra, giunta nei pressi del parco di via Cesare Pavese, e i genitori del ragazzo sarebbero volate parole grosse. Un diverbio talmente acceso da richiedere l’intervento dei carabinieri. Amici e familiari di Giuseppe Varriale – agli arresti domiciliari per omicidio volontario – riferiscono di una presenza costante dei genitori di Alessandra all’esterno e all’interno del parco “divenuto per loro non solo una sorta di luogo di culto, dove sistemare fiori, lumini e striscioni dedicati alla loro ragazza”, ma anche “un modo per esercitare una costante pressione psicologica nei confronti di Giuseppe, dei suoi fratelli e dei genitori”.
“Io e la mamma di Alessandra denunciati per stalking – commenta Vincenzo Madonna – mentre lui continua a stare sul suo bel terrazzo e a comunicare anche con l’esterno”. Preferisce non entrare nella polemica, invece, l’avvocato Giuseppe Pomponio, legale di Giuseppe Varriale, che tiene però a chiarire alcuni passaggi: “Comprendiamo il dolore e il dramma che stanno vivendo i genitori di Alessandra ma eravamo arrivati ad un punto di non ritorno, a una situazione limite. Abbiamo denunciato per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente e che potessero esserci spiacevoli episodi”. Le denunce raccolte dai carabinieri di Mugnano sono state oggetto di un’approfondita verifica da parte degli inquirenti che hanno poi indotto il gip, Daniele Grunieri, ad emettere la misura cautelare: i genitori di Alessandra Madonna non potranno in alcun modo comunicare con i familiari di Varriale né avvicinarsi ai luoghi da loro frequentati. La distanza minima indicata nell’ordinanza è di cinquecento metri.
La madre di Alessandra, Olimpia Cacace, non nega di aver avuto scontri verbali con la famiglia Varriale ma respinge le accuse di stalking: “Non mi sono mai recata nel parco dove è morta mia figlia con l’intento di provocare o insultare la famiglia Varriale. Vado lì per sentirmi ancora in connessione con Alessandra, nel luogo in cui le hanno tolto la vita. Ci vado quando ne sento l’esigenza, ma non certo tutti i giorni. L’ultima volta era il 24 dicembre, solo omaggiare Alessandra con lumini o fiori. I residenti del condominio mi conoscono, molte persone mi avvicinano per rincuorarmi, tenermi compagnia, magari offrirmi un caffè. Sono concentrata esclusivamente sul ricordo di mia figlia, non ho certo la forza e la voglia di pensare a quel che fa Giuseppe o la sua famiglia.”
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