“Paolo può fare politica non perché è onesto, ma perché è venuto il tempo che, come diceva Benedetto Croce, l’onestà politica non sia altro che capacità politica”. Così don Tonino Palmese, vicario episcopale della Chiesa di Napoli per la giustizia e la carità e vicepresidente della Fondazione Polis della Regione Campania per i familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata, ha salutato la candidatura del presidente della Fondazione, Paolo Siani, che si candiderà alla Camera dei Deputati con il Pd a Napoli. Nell’assumere l’incarico di presidente della Fondazione, lasciato proprio oggi da Siani, don Tonino Palmese ha spiegato di vivere il suo addio “quasi come un genitore che vede un figlio andare geograficamente altrove. Napoli è capitale della camorra, ma anche dell’anticamorra che non sempre fa notizia per tanti motivi. Ma l’anticamorra a Napoli c’è, e l’espressione più matura dell’antimafia l’ha detta Paolo: fare da ponte. L’espressione più alta dell’antimafia è che la vittima possa imparare a ragionare con il carnefice”. A Napoli, ha aggiunto don Tonino Palmese, “stiamo costruendo ponti, e mi dispiace che nella delegittimazione pubblica della nostra città queste cose vengano banalizzate, che siamo tutti ‘una chiavica’. Non è vero”, ha concluso.
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