Una folla commossa ha partecipato il 31 dicembre ai funerali di Anna Pistol la 33 enne mamma di Scafati morta per cause in via accertamento nell’ospedale di Nocera dopo aver peregrinato per due mesi tra le strutture ospedaliere di Pagani e Nocera. La chiesa di san Francesco era gremita di familiari ed amici per l’ultimo saluto. Il marito Angelo, che non riesce a darsi pace e che ha denunciato la vicenda facendo scattare un’inchiesta della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, ha pubblicato un commovente post sul proprio profilo facebook: “Amore mio hai lasciato un vuoto grande dentro di me e dentro i nostri figli, eri solare e eri una madre magnifica una moglie stupenda eri tutto per noi e ci hai lasciato così giovane ha soli 33 anni non lo meritavi la vita è stata ingiusta. Spero che ora stai nelle braccia del nostro Signore Gesù e da lassù tu farai in modo di fare uscire fuori tutta la verità tutte le ingiustizie che abbiamo sopportato in questo anno e mezzo. Resterai e sarai sempre parte di me e dei nostri figli. Sei la mia vita Sei sempre la mia piccolina. Ciao amore mio a presto”.
Intanto la Procura di Nocera Inferiore, per chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte Anna Pistol, indagherà su un presunto ritardo collegato all’intervento svolto in prima battuta dal personale del 118 e sui motivi del trasferimento presso la rianimazione di Pagani avvenuto da Nocera e comunicato con una telefonata al marito senza fornire grossi dettagli. Circostanze contenute nella denuncia sporta dal marito della trentatreenne scafatese madre di cinque figli, che preferisce restare in silenzio fino a quando non sia chiaro tutto.>
I problemi per Anna erano cominciati il 20 settembre scorso, quando era stata colta da un improvviso malore. Una difficoltà di tipo respiratorio, anticipata da un attacco di panico. L’intervento del 118 non sarebbe stato però immediato. I primi soccorsi alla donna sarebbero stati fatti dalla famiglia stessa e da alcuni vicini. Quando l’ambulanza l’aveva poi trasferita a Nocera, la donna sarebbe andata in arresto cardiaco per diversi minuti.
Dal 20 settembre al 2 ottobre Anna è rimasta ricoverata presso la rianimazione dell’Umberto I di Nocera Inferiore. Le sue condizioni sarebbero restate critiche fino al nuovo trasferimento a Pagani, con due giorni trascorsi in coma farmacologico. Poi piccoli segni di ripresa. Ma nonostante le rassicurazioni dei medici, le condizioni di Anna non sono mai migliorate. Una delle diagnosi fatte dai due ospedali – anche questo sarà oggetto di verifica investigativa – avrebbe riportato un problema di tipo neurologico. Con l’interessamento a ricercare un posto disponibile presso un istituto di Unità di Risveglio sia in regione Campania che altrove. A dicembre le condizioni della giovanissima donna erano però peggiorate fino ad arrivare al decesso dichiarato il 23 dicembre scorso. La denuncia è stata sporta ai carabinieri della tenenza di Pagani. Ad aprire il fascicolo d’inchiesta è stato il sostituto procuratore Gaetana Amoruso, che ha iscritto nel registro degli indagati ben trenta persone. Tra queste, sono compresi medici, infermieri e personale del 118.
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