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Rifiuti e camorra, interdittiva per due aziende del Casertano

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Interdittiva antimafia per due aziende del Casertano impegnate nel delicato servizio di raccolta dei rifiuti in numerosi comuni, tra cui il capoluogo. Si tratta dell’Ecocar, azienda romana che effettua l’attivita’ a Caserta e Marcianise, oltre che nel comune laziale di Gaeta (Latina), e della Termotetti, azienda di Gioia Sannitica, paesino dell’Alto-Casertano, gia’ travolta dalle inchieste giudiziarie e i cui mezzi operano in cinque comuni. Per entrambe potrebbe arrivare il commissariamento da parte dell’Anac di Raffaele Cantone. L’Ecocar e’ stata raggiunta dal provvedimento emesso dalla prefettura di Roma perche’ in Ati con una impresa marchigiana in precedenza colpita da interdittiva della prefettura di Fermo, che nel Casertano opera ad Aversa, Castel Volturno, Mondragone e Gricignano di Aversa. Un’interdittiva di “riflesso” dunque, che colpisce l’Ecocar non per tentativi di infiltrazione camorristica avvenuti al suo interno, ma per la partnership con la societa’ peraltro coinvolta nell’inchiesta della Dda di Catania sulla gestione dei rifiuti in Sicilia; un’indagine che a novembre scorso ha portato in carcere l’amministratore delegato nonche’ patron della società, poi scarcerato). Probabilmente piu’ “significativa” l’interdittiva che la prefettura di Caserta ha notificato alla Termotetti e ai cinque comuni del Casertano – Casagiove, Piedimonte Matese, Galluccio, Teano e Alvignano – dove l’azienda opera, e che ora dovrebbero rescindere il contratto di appalto con la societa’ della famiglia Imperadore. La prefettura avrebbe accertato tentativi di infiltrazioni camorristiche dei Casalesi nella gestione aziendale. La Termotetti, attiva non solo nel Casertano, ma anche in altre parti d’Italia, divenne nota nel settembre 2016 quando scatto’ il blitz della Guardia di Finanza che porto’ in carcere per corruzione, in relazione ad alcuni appalti truccati finiti proprio alla Termotetti, gli allora sindaci di Piedimonte Matese Enzo Cappello e di Alvignano Angelo Di Costanzo, quest’ultimo anche presidente della Provincia (entrambi scarcerati si sono dimessi dalle cariche), e l’ex primo cittadino di Casagiove Elpidio Russo. Nel corso dell’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, furono sequestrati beni e disponibilita’ finanziarie per un milione e mezzo di euro. In carcere finirono anche il patron dell’azienda Luigi Imperadore e il direttore operativo Francesco Raucci; entrambi furono poi scarcerati. Sei mesi dopo, nel marzo 2017, la Procura richiese e ottenne dal Gip di Santa Maria Capua Vetere la nomina per sei mesi di un Commissario Giudiziale, avendo accertato a carico dei vertici societari coinvolti nell’indagine, una “colpa di organizzazione” legata alla mancata predisposizione “di modelli idonei a prevenire la commissione di reati”. Scaduto il commissariamento, la Termotetti e’ tornata nelle mani dei vecchi proprietari, e appena nel dicembre scorso, ha ricevuto una proroga di tre mesi dal Comune di Teano (scade il 31 marzo prossimo, ndr), nonostante non fosse ancora stata inserita nella “white list” della prefettura.


Articolo pubblicato il giorno 31 Gennaio 2018 - 07:45

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