Il Tribunale di Napoli Nord in Aversa (Caserta) rischia di “divenire simbolo di ‘denegata giustizia’ con danno nei confronti dell’utenza e di tutta la cittadinanza”. Lo scrive il presidente del Tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario 2018. A fronte di “una crescita dei flussi sia intermini di sopravvenienze che in termini di definizione”, Garzo segnala che “la carenza di personale amministrativo e la scarsità di aule penali, solo 8 di cui 3 di ridotte dimensioni, sta comportando il rischio più che concreto di rallentamento dei tempi di definizione degli affari monocratici. Quanto agli affari collegiali, hanno scontato anche la mancanza in sede di aule adeguate e attrezzate con la videoconferenza per la partecipazione a distanza”. Considerata la mole di processi per camorra e l’esame di molti collaboratori di giustizia, “spesso i collegi sono stati costretti a spostarsi fuori sede presso un tribunale ospitante che ha messo a disposizione un’aula per la videoconferenza”, fatto che “ha inciso sui tempi di definizione dei processi”.
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