Il Tribunale del Riesame di Salerno (presidente Dolores Zarone, a latere Boccassini e Cantillo) smonta la tesi della Procura e annulla il sequestro preventivo per circa 31milioni di euro su Porta Ovest ordinato dal gip Stefano Berni Canani su richiesta dei pm Rocco Alfano e Vincenzo Senatore. I conti correnti, quindi, tornano a pieno titolo nelle mani dgli imprenditori, 11 in tutto tra cui gli amministratori della Tecnis, Fabio e Massimiliano De Iulio di Castellammare di Stabiaย Massimiliano e Vittorio Tiberio Insigne (lโex consigliere regionale) di Sorrento. Accolta dunque la tesi degli avvocati difensori secondo i quali non cโรจ stata alcuna malversazione ai danni dello Stato perchรฉ le opere finanziate sono state regolarmente realizzate. I consulenti del pubblico ministero, a detta della difesa, avrebbero esaminato un unico conto corrente mentre avrebbero dovuto consultare tutti quelli sui quali sono confluiti i 93 milioni di euro.Il mese scorso ci fu un sequestro preventivo per equivalente, emesso dal Gip del Tribunale di Salerno a Catania, Tremestieri Etneo (Ct), Cosenza, Rende (Cs), Napoli, Caivano (Na), Castellammare di Stabia (Na), Massa Lubrense (Na), Salerno, Sarno (Sa), Roma, Latina, Chieti, Avellino, Brindisi e Francavilla Fontana (Br), nellโambito dell’inchiesta denominata โPorta Ovestโ. Raggiunti dal sequestro preventivo gli amministratori e i legali rappresentanti della ditta Tecnis spa eS.S.I. S.r.l., subappaltatrice della stessa Tecnis e le due societร . Gli indagatiย accusati di malversazione ai danni dello Stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello stato. Il sequestro per equivalente disposto dal giudice รจ relativo ai lavori del tunnel di Porta Ovest, realizzato dalla Tecnis e sub appaltato alla SSI srl, in particolare al siciliano, Giuseppe Miceli, amministratore della ditta – destinataria tra l’altro di un’interdittiva antimafia – viene contestata la somma di 300mila euro conseguita per un lavoro poi affidato alla subappaltatrice SSI degli amministratori Francesco Maria Salvatore De Rosa, Massimiliano e Vittorio Tiberio Insigne, padre e figlio di Sorrento (Vittorio Tiberio Insigne รจ stato anche consigliere regionale), i fratelli Guglielmo e Fabio De Iulio di Castellammare di Stabia e Maurizio Ferrara. Gli indagati sono accusati anche di malversazione ai danni dello Stato per la somma diย 30,6 milioni di euro, conseguita dellโappaltatrice Tecnis S.p.a. per gli Stati dโAvanzamento Lavori relativi al Primo Stralcio Secondo Lotto dellโintervento Salerno Porta Ovest e impiegata da Acernese Riccardo, Miceli Giuseppe e Manganiello Vincenzo, in nome e per conto della predetta appaltatrice, in modo difforme dalle finalitร previste dallโutilizzo dei fondi dellโUnione Europea a favore del Programma Operativo Nazionale denominato โReti e Mobilitร 2007.2013โ, ovvero la realizzazione dellโopera Porta Ovest.
Le indagini da cui ha tratto origine il provvedimento di sequestro preventivo hanno avuto inizio nel 2014 e sono scaturite dagli esiti delle attivitร di controllo svolte da personale della Sezione Operativa della DIA di Salerno sugli appalti pubblici di maggior rilievo in atto nella provincia di Salerno, in particolare sui lavori di realizzazione del raccordo Salerno Porta Ovest, opera finalizzata a collegare il locale porto commerciale con lo svincolo autostradale della A/3 โSalerno-Reggio Calabriaโ. Il 25 giugno 2004, il Comune e lโAutoritร Portuale di Salerno sottoscrivevano un protocollo dโintesa , noto come Salerno Porta Ovest, per โla realizzazione di un raccordo tra porto commerciale e Autostrada A3 (Roma – Napoli – Salerno – Reggio Calabria) ed alla razionalizzazione dei nodi con la S.S. 18 e centro urbanoโ.
Lโopera รจ stata finanziata, per 123.930.000 euro, con fondi giร stanziati dal Cipe, i lavori in questione sono stati suddivisi in un primo stralcio ‘Lotto uno’ (riguardante la realizzazione del ponte sul vallone del Cernicchiara, il collegamento fra via Fra Generoso e via Risorgimento in corrispondenza delle due aree di servizio, la realizzazione dellโarea attrezzata a valle di via Risorgimento in prossimitร del viadotto autostradale, nonchรฉ la sistemazione di via Risorgimento con lโampliamento dellโincrocio di via Cernicchiara) e in un primo stralcio ‘Lotto due’ (che prevedeva la realizzazione dei principali interventi strutturali, ovvero il nuovo svincolo autostradale, le due gallerie e le rotatorie, nonchรฉ lโampliamento e la mitigazione ambientale del viadotto Gatto). Le gare d’appalto sono state aggiudicate nel 2012 con il criterio dellโofferta economicamente piรน vantaggiosa, rispettivamente alla societร Ritonnaro Costruzioni S.r.l., di Salerno, con successivo sub-appalto autorizzato in favore della locale ditta individuale Giuliano Francesco per i lavori di movimento terra, compreso lโeventuale trasporto a discarica autorizzata, demolizioni, strade, opere di arredo urbano, opere a verde, ricadenti nella categoria OG3 per lโimporto di โฌ 300.000, compresi gli oneri per la sicurezza. E il Lotto due allaย A.T.I. composta dalle societร Tecnis S.p.a. , Cogip Infra-strutture S.p.a. e Ing. Pavesi & C. S.p.a., con successivi sub-appalti autorizzati nei confronti di diverse societร (tra cui la S.S.I. S.r.l., che a sua volta ha stipulato sub-contratto con la CAS.MA. S.r.l.) per importi superiori a 150.000 euro e nei confronti di altre societร per importi inferiori a 150.000 euro.
Nel corso delle indagini il personale della Dia ha evidenziato le responsabilitร di pubblici ufficiali e di incaricati di pubblico servizio dell’autoritร portuale con i responsabili delle imprese aggiudicatarie dell’appalto. Secondo gli inquirenti, l’originario appalto alla Ritonnaro andava risolto per gravi inadempienze dell’impresa salernitana.ย Inoltre il presidente dell’autoritร portuale, Andrea Annunziata, avrebbe affidato incarichi nell’ambito del progetto senza una regolare gara d’appalto. Contestato dagli inquirenti anche l’affidamento dei lavori del secondo lotto, per i quali era stato scelto il consorzio Ati, nonostante la proposta non fosse la migliore sul mercato ed essendo il progetto validato difforme da quello definitivo. Coinvolto nell’inchiesta, ma non nei sequestri, anche il dirigente del settore opere e lavori pubblici del Comune di Salerno che aveva dato l’ok per l’inizio dei lavori, approvando il piano di utilizzo delle terre e dei materiali da scavo, senza che vi fossero le condizioni di legge. Altro capitolo dell’inchiesta i continui pagamenti in favore della Tecnis anche se nonย vi erano fatture quietanzate relative ai pagamenti degi importi corrisposti ai subappaltatori e ai fornitori, tanto che la Procura ritiene siano stati ‘distratti’ circa 30milioni di euro da parte dell’amministratore della Tecnis per altri pagamenti dell’azienda e non per la realizzazione dei lavori di Porta ovest. Iย 33 indagati sono ritenuti responsabili a vario titolo e in concorso, dei reati di malversazione a danno dello Stato, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, abuso dโufficio, falsitร ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e crollo di costruzioni o altri disastri dolosi.
Nel corso delle operazioni, il personale della DIA di Salerno ha sequestrato 66 quote di partecipazione degli indagati (persone fisiche e giuridiche) in altrettante societร operanti su tutta la Penisola nei settori dell’edilizia, del movimento terra e marittimo, 106 veicoli (di cui 32 autovetture e 74 tra rimorchi, motrici e macchine operatrici), 50 unitร immobiliari (3 abitazioni, l villa, 8 appartamenti e 38 tra uffici commerciali, rimesse e magazzini), 26 fondi agricoli (adibiti a seminato, agrumeto, querceto, uliveto e bosco ceduo), 58 rapporti di credito di varia natura (conti correnti bancari, assicurazioni sulla vita, cassette di sicurezza, buoni fruttiferi postali, fondi obbligazionari e fiduciari, ecc.), per un valore complessivo corrispondente a quanto individuato nel decreto di sequestro preventivo, cioรจ 31 milioni di euro. I beni sottoposti a sequestro durante l’esecuzione del decreto in argomento e riconducibili alle due persone giuridiche, sono stati rimessi agli Amministratori giudiziari nominati dall’Ufficio GIP del Tribunale di Salerno. Il decreto di sequestro รจ stato eseguito nei confronti di Acernese Riccardo, cl. 59, di Roma, giร legale rappresentante della ditta โTECNIS S.p.a.โ, capofila e mandataria dellโA.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; De Iulio Fabio, cl. 79, di Castellammare di Stabia (NA), titolare di sub-contratto con la ditta โS.S.I. S.r.l.โ per la realizzazione del II Lotto dei lavori dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; De Iulio Guglielmo, cl. 72, di Castellammare di Stabia (NA), titolare di sub-contratto con la ditta โS.S.I. S.r.l.โ per la realizzazione del II Lotto dei lavori dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; De Rosa Francesco Maria Salvatore, cl. 49, di Napoli, titolare formale e legale rappresentante della societร โS.S.I. S.r.l.โ, impresa subappaltatrice della ditta โTECNIS S.p.a.โ, aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; Ferrara Maurizio, cl. 75, di Sarno (SA), titolare di sub-contratto con la ditta โS.S.I. S.r.l.โ per la realizzazione del II Lotto dei lavori dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; Manganiello Vincenzo, cl. 63, di Francavilla Fontana (BR), giร procuratore speciale e Direttore Tecnico della societร โTECNIS S.p.a.โ, capofila e mandataria dellโA.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; Miceli Giuseppe, cl. 58, di Rende (CS), giร procuratore speciale e legale rappresentante della ditta โTECNIS S.p.a.โ, capofila e mandataria dellโA.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ.
E nei confronti di due persone giuridiche: “TECNIS S.p.a.โ, con sede legale a Tremestieri Etneo (CT)ย capofila e mandataria dellโA.T.I. risultata aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ; โS.S.I. S.r.l.โ, con sede legale a Roma, impresa subappaltatrice della ditta โTECNIS S.p.a.โ, aggiudicataria della gara di assegnazione del II Lotto dei lavori per la realizzazione dellโopera pubblica denominata โPorta Ovestโ.ย Ma per il Riesame le consulenze non avrebbero spiegato il vero ed ha annulato il mega sequestro.
Articolo pubblicato il giorno 25 Gennaio 2018 - 19:04