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Parete, il colpo che ha ferito Luigi è partito da via Vicinale Vecchia

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Parete: il proiettile che ha colpito il 14enne baby calciatore Luigi Pellegrino il pomeriggio della vigilia di Natale a Parete è arrivato da un punto intorno a via Vicinale Vecchia. La Procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, dopo 14 giorni da quel tragico giorno inizia ad avere “un’idea precisa” sulla traiettoria del proiettile che colpì alla testa il ragazzino. E’ passo in avanti importantissimo nelle indagini fatte dagli inquirenti che potrebbe portare ad identificare presto anche colui che quel pomeriggio ha impugnato una pistola calibro 9 esplodendo più colpi. Uno ha centrato alla testa Luigi che stava transitando insieme con i suoi amici lungo il corso principale di parete nei pressi del bar, altri si sono conficcati in un furgonicino. Luigi si accasciò al suolo esanime tra le braccia del cugino e di un amico. Riuscì anche a dire: “Sono forte, non vi preoccupate” mentre il sangue a fiotti sgorgava dalla sua fronte trapassata dalla pallottola. Da quel giorno, e ne sono trascorsi ormai quasi 15, è ricoverato nel reparto rianimazione dell’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta nel reparto di rianimazione e tenuto in coma farmacologico. I medici che lo stanno seguendo ritengono ancora prematuro pronunciarsi, ma il fatto che non ci sia stato un peggioramento delle sue condizioni fa ben sperare. I genitori e gli amici ma anche tutte le persone perbene che abitano a Parete, pregano da giorni affinchè Luigi possa risvegliarsi e continuare a coltivare presto il suo sogno di diventare un calciatore professionista.

Fin dall’inizio le indagini si erano concentrate nel triangolo tra via Vittorio Emanuele, dove si trovava il 14enne in compagnia di amici, via Turati e via Vicinale Vecchia a Parete. Fondamentale per individuare almeno la direzione da dove era arrivato il proiettile, è stata la consulenza tecnica e balistica di Claudio De Matthaeis. Il consulente, infatti, in questi giorni ha effettuato diversi sopralluoghi in quelle strade, utilizzando anche un manichino posizionato esattamente dove si trovava Luigi quel pomeriggio. Gli elementi raccolti, ovvero il proiettile estratto da testa del ragazzo, quello che aveva colpito il furgone e quello ritrovato nella stessa via Vicinale, hanno portato a restringere il campo in quella zona. Campo che si è ristretto anche per un’altra serie oggettiva di elementi di non poco conto. Il video della telecamera di videosorveglianza acquisito dai carabinieri nelle ore successive al fatto ha mostrato chiaramente la posizione della testa del giovane e la rotazione. Quei frame, insieme all’elemento che quello che ha colpito alla zona auricolare destra il 14enne era un proiettile cosiddetto in “caduta”, hanno portato l’attenzione su quella strada. Il calibro 9 che ha attraversato il cranio del giovane, infatti, non ha avuto la forza di uscire. Questo per gli inquirenti voleva dire solo una cosa: chi ha sparato non si trovava su un balcone di fronte, ne tanto meno era nelle sue immediate vicinanze. A via Vicinale Vecchia, il consulente e gli investigatori ci sono arrivati anche dopo diversi sopralluoghi per valutare eventuali punti di ostacolo – come abitazioni alte – che il proiettile avrebbe potuto trovarsi davanti. Al momento, però, non si è riusciti a stabilire ancora se chi ha sparato si trovava in un terreno lì intorno oppure era su un balcone. Per questo, saranno decisivi nei prossimi giorni ulteriori valutazioni tecniche.


Articolo pubblicato il giorno 7 Gennaio 2018 - 15:28


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