Nell’antico Teatro comunale di Novoli, in provincia di Lecce, la città della Focara, il 13 gennaio scorso, si è svolta, tra musica e parole, la finale del Premio Letterario Nabokov. Il premio, sapientemente condotto dal giornalista editore Andrea Giannasi e diretto dall’eccellente Piergiorgio Leaci, giunto alla sua XII edizione, è stato ricco di presenze di autori provenienti da tutta Italia. Numerosi, infatti sono stati i libri in concorso. Nella sezione inediti partecipava anche lo scrittore casertano di origini Salentine, Paolo Miggiano con una raccolta di racconti intitolata “La guerra di Dario”. Il lavoro di Miggiano è stato particolarmente apprezzato dalla Giuria del prestigioso concorso letterario, che gli ha assegnato la Targa per il Miglior libro della sezione narrativa inedita. Con il conferimento dell’importante premio, all’autore di “La guerra di Dario” è stato offerto dalla casa editrice di Lucca “Tra le righe libri” di Andrea Giannasi anche un contratto di edizione.
“La guerra di Dario” è una raccolta di racconti inediti su alcune storie emblematiche di vittime innocenti della criminalità e del dovere. In esso, infatti, sono rappresentate le vicende che hanno portato alla morte inconsapevole di tre giovani nella sanguinosa guerra di Scampia del 2004. Si tratta della storia di Antonio Landieri, un giovane disabile, ucciso in un agguato di camorra tra il clan Di Lauro e i cosiddetti scissionisti. Particolarmente significativa è la storia di Gelsomina Verde, la giovane di San Pietro a Patierno, uccisa e data alle fiamme, per non aver voluto svelare il nascondiglio, che per altro non conosceva, di un giovane condannato a morte dai clan. E poi c’è la storia di Dario Scherillo, un giovane di ventisei anni, ucciso a Casavatore per sbaglio di persona. La raccolta si chiude con un “Dialogo impossibile” tra l’autore ed il suo amico Antonio Raimondo, un elicotterista della Polizia di Stato, rimasto vittima nel 1995, insieme all’infermiera procidana Gaetanina Scotto di Perrotolo, in un incidente aereo nel tentativo di portare soccorso ad un ragazzo che era stato dichiarato in pericolo di vita. Il suo elicottero si ribaltò un una furibonda tempesta di vento, uccidendo Antonio e Nina. Quella di Miggiano, è stato sottolineato dall’editore Andrea Giannasi, è una scrittura sociale, utile.
Articolo pubblicato il giorno 15 Gennaio 2018 - 13:16