Piazzale Tecchio, la piazza antistante lo stadio San Paolo di Napoli, diventerà piazza Giorgio Ascarelli. Lo ha annunciato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, “nel giorno in cui ricordiamo Luciana Pacifici, una delle più piccole vittime della ferocia nazista, morta ad Auschwitz”. Non è casuale anche la proposta che il sindaco porterà in Commissione Toponomastica: Vincenzo Tecchio fu segretario provinciale del Partito nazionale fascista, mentre Giorgio Ascarelli, imprenditore napoletano di origini ebraiche, fu il fautore della fondazione del Calcio Napoli nel 1926 e ne fu primo presidente. Ascarelli fece costruire lo stadio Vesuvio, di proprietà privata del club, ribattezzato poi in suo onore stadio Ascarelli; dopo la sua morte, avvenuta nel 1930, lo stadio fu nuovamente ribattezzato e diventò stadio Partenopeo, nome con il quale ospitò alcune partite dei mondiali del 1934 e quelle del Napoli fino alla sua distruzione sotto le bombe nella Seconda Guerra Mondiale. De Magistris ha annunciato un altro cambio di nome: via Vittorio Emanuele III, “re che promulgò le leggi razziali”, diventerà via Salvatore Morelli, scrittore e deputato del Regno d’Italia, pioniere dei diritti civili e delle donne che già nell’800 presentò diverse proposte di legge per l’abolizione della schiavitù domestica, l’introduzione del divorzio e il principio di parità tra i coniugi.
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