Roma. E’ morto a Roma David Zard, celebre impresario musicale e organizzatore dei più importanti concerti rock degli ultimi anni in Italia, tra i quali quelli di Madonna e Michael Jackson. Zard, 75 anni, è deceduto al Policlinico Gemelli, dopo una lunga malattia.
David Zard era un mito per gli amanti della musica rock e pop. E’ stato il produttore che per primo ha portato i concerti negli stadi italiani e che ha legato il suo nome ai grandi della musica internazionale, da Cat Stevens a Elton John, da Tina Turner a Lou Reed, da Frank Zappa ai Rolling Stones, ma anche l’impresario che ha rilanciato in Italia il musical come evoluzione del melodramma in chiave moderna. Nel 2002 infatti Zard si associa con Riccardo Cocciante per portare in Italia l’opera Notre Dame de Paris. Tra le sue imprese più celebri quella di aver portato nel 1982 i Rolling Stones a esibirsi allo Stadio Comunale di Torino, e cinque anni dopo, nello stesso Stadio, la popstar Madonna alla sua prima apparizione in Italia, nel celebre concerto trasmesso in diretta dalla Rai con la frase iconica “Siete caldi? Bene, anche io”. Nato a Tripoli da una famiglia ebraica Zard ha abbandonato la Libia nel 1967, a seguito delle persecuzioni contro gli ebrei in concomitanza della guerra dei 6 giorni. Da allora la sua carriera è stata tutta in crescita. Nel 1974, Zard organizza il Santa Monica Rock Festival, un concerto che avrebbe portato in Italia Rod Stewart, Lou Reed, Ten Years After, tutti gia’ sotto contratto. Il progetto viene ostacolato subito dalle autorità, finendo poi per essere annullato. Alla fine degli Anni ’70, Zard organizza La Carovana del Mediterraneo, dal progetto musicale di Angelo Branduardi. Organizza i concerti italiani di Michael Jackson del Bad World Tour a Roma e a Torino nel 1988 e del Dangerous World Tour a Roma e a Monza nel 1992. Nel 1991 ha interpretato un ruolo nella pellicola cinematografica Il muro di gomma. Ad aprile 2006 viene sottoposto a trapianto di fegato.
David Zard “ha portato per primo nel mondo dello spettacolo italiano la figura professionale del grande organizzatore all’americana, con una visione creativa, oltre che realizzativa, del prodotto. Interveniva sui testi, sulle composizioni musicali, sulle scenografie, imponendo il buon gusto e interpretando le esigenze del pubblico”. Così Giorgio Assumma, già presidente della Siae, ricorda il produttore discografico scomparso oggi a Roma all’eta’ di 75 anni. “Non aveva un carattere facile e spesso si trovava in contrasto con gli artisti, ma finiva sempre per imporre la sua indubitabile genialità ed esperienza”, aggiunge Assumma, amico di Zard da quasi cinquant’anni. “Lo conosco da quando arrivò in Italia dalla Libia, da cui fu allontanato in quanto ebreo. Lì aveva un autosalone. Ha saputo reinventarsi completamente, lasciando un segno indelebile nella storia dello spettacolo italiano”.
Cordoglio per la morte di Zard è stato espresso dalla Comunità ebraica: “Apprendiamo alla fine di Shabbat che se ne è andato questa mattina David Zard”. Ha scritto su Twitter Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana. “Cacciato come ebreo da Tripoli nel 1967 ha fatto la storia della musica e dello spettacolo in Italia. Ha dato lustro alla Comunità Ebraica che ora ne piange la perdita”.
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