Oggi, Maria Luisa Iavarone la mamma di Arturo, il 17enne ferito a coltellate dal branco il mese scorso in via Foria a Napoli, andrà a trovare Stella Lucca, la mamma di Gaetano, il 15 enne pestato alla stazione della metro di Chiaiano. Un gesto simbolico importante che può collegare due storie e che può rafforzare l’appello ad affrontare il problema con più energia da parte di tutte le istituzioni. “Quando si chiede ai residenti di collaborare a ricostruire gli episodi criminali, ci sono retrosie e remore». Così in un forum a il Mattino aveva detto la docente di pedagogia all’Università Parthenope nelle scorse settimane. “Ci siamo avventurati in un territorio di dolore che mi sembra sconfinato, ma vogliamo sia sostenuto da un impegno da parte delle istituzioni e della società civile. Abbiamo bisogno di fare cultura della legalità lì dove non c’è. Serve un tavolo solidale anche per le mamme dei ragazzini che hanno colpito mio figlio, per aiutarli.. Un modo per evitare che Arturo sia accoltellato una seconda volta anche da me mamma. Nella città violenta, tutti sanno. Ma, quanto si chiede di collaborare, le persone hanno ritrosie e remore”.
Diverse visite al San Giuliano di Giugliano dove il 15enne è ancora sott’osservazione e, ancora da organizzare nei minimi dettagli, una manifestazione pubblica a metà della prossima settimana. Dirigenza, docenti e alunni della scuola Iis Minzoni, mostrano solidarietà e vicinanza a Gaetano V, che all’istituto di via Bartolo Longo frequenta la II C del corso di Ragioneria. Nella stessa scuola studiano anche i due cugini di Gaetano, che hanno assistito all’aggressione del 15enne con lui al momento della becera aggressione. Alessandro «Sia io, sia l’intero corpo docenti e studenti – afferma Alessandro uno dei rappresentanti di istituto, parlando con il giornalisti del quotidiano Il Roma – siamo molto rammaricati per questa brutta, bruttissima situazione accaduta! Secondo il mio/nostro parere sarebbe necessario aumentare i controlli all’esterno delle varie metropolitane presenti sul territorio, poiché senza la presenza delle autorità, aumentano sempre di più queste spiacevoli faccende. L’intero Minzoni è con Gaetano”. Per il preside del Minzoni, Nicola Rega: “Questa storia è sconvolgente. Noi nell’istituto curiamo anzitutto la persona ed organizziamo eventi con le forze dell’ordine, con le associazioni con le quali parliamo di bullismo con i ragazzi. Ma evidentemente non basta: gli episodi di violenza con protagonisti i ragazzi sino ad ora non si sono fermati”. Gli studenti e dirigenti del Minzoni intendono scrivere anche al sindaco della Città Metropolitana Luigi de Magistris, al governatore Vincenzo De Luca e al Ministro dell’Interno Marco Minniti per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni sul tema violenza e chiedere un maggior presidio delle forze dell’ordine.
Articolo pubblicato il giorno 14 Gennaio 2018 - 14:12