Questa mattina è stato ritrovato il corpo di un uomo che era stato accusato di abusi sessuali sulla figlia minorenne di 14 anni. L’uomo era un agente penitenziario ed è stato ritrovato impiccato all’interno di una vecchia chiesa in località Castello a Roccasecca. La denuncia della piccola era arrivata attraveso un tema in classe in cui la ragazzina aveva dichiarato di essere stata abusata dal padre. Sul posto, i carabinieri di Roccasecca e Pontecorvo che presto sentiranno il fratello dell’uomo presso la cui abitazione era domiciliato l’agente che, in seguito alla denuncia, aveva il braccialetto elettronico. Dopo la denuncia della figlia è immediatamente scattata l’indagine che ha portato il gip Salvatore Scalera a decidere per il braccialetto elettronico e a “mantenere una distanza di almeno 1 chilometro in caso di incontro occasionale con moglie e figli”. Secondo quanto si apprende nel tema in classe dal titolo ‘scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di dirle’, le violenze che la studentessa di un istituto superiore della città martire avrebbe subito dal padre – persino nel letto della sorella – sarebbero state almeno 6 o 7. A confermare questa ipotesi (rigettata con forza dall’indagato) è stata la sorella della giovane che ha riferito alcune di quelle ‘confidenze indicibili’: il padre si sarebbe introdotto nella stanza con “la scusa di abbassare il volume della tv”. Poi gli abusi.
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