Torino. Favori a politici e al presidente della Lazio Lotito ad Equitalia grazie ai buoni uffici dell’ex direttore regionale di Equitalia Sud, Alessandro Migliaccio, napoletano, condannato tre giorni fa a due anni di carcere con l’accusa di abuso d’ufficio. A rivelarlo, il quotidiano il Secolo XIX stamane in edicola. Nell’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza spuntano i nomi dell’ex ministro Dc Ciro Pomicino, del Presidente della Lazio Claudio Lotito, del senatore Roberto della Seta, del giudice del Consiglio di Stato Oberdan Forlenza che però non risultano indagati.
Scottante la vicenda che riguarda Lotito. Il presidente della Lazio – secondo quanto emerso dalle indagini – ha avuto ripetuti contatti con Migliazzio a proposito di posizioni con Equitalia per 100 milioni di Euro. Il Secolo XIX riporta alcuni stralci dell’informativa della Guardia di Finanza proprio a proposito dei rapporti tra l’ex direttore poi condannato e Lotito. “Nel febbraio 2014 Lotito chiede a Migliaccio informazioni per alcuni suoi amici”. Lotito: “Il 28 è il termine ultimo, per capire questo, ma voi cosa togliereste?” e Migliaccio risponde: “Gli interessi di mora, e poi gli interessi di ritardata iscrizione al ruolo”. Migliaccio evidenzia: “E’ una valutazione, dipende da ciò che si ha in cassa”. E Lotito: “senza garanzie no?” Migliaccio risponde: “sempre senza garanzie da noi… Non vi preoccupate, se poi è persona sua ci mancherebbe altro… Ce l’abbiamo la garanzia”.
Il senatore Roberto Della Seta, invece, dopo aver sanato la propria posizione debitoria con Equitalia con l’assistenza di Migliaccio ed in virtù della disponibilità ricevuta chiede allo stesso Migliaccio di ricevere il proprio cugino, titolare della società Taikner, per esaminare la propria situazione, trovandosi nei panni di chi “vuole risolvere e non ci riesce”.
Per gli inquirenti, Migliaccio avrebbe organizzato, tra il 2013 e il 2014, all’interno di Equitalia, un vero e proprio sistema di favori a persone note, in gran parte politici e imprenditori. Figura centrale nell’inchiesta è ovviamente Gabriella Alemanno, rinviata a giudizio per aver aiutato una sua conoscente a ‘risolvere’, almeno temporaneamente, i suoi problemi con Equitalia. A processo anche la donna che avrebbe usufruito del suo aiuto, ed altre 4 persone a seguito delle indagini, condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dal pm Stefano Rocco Fava. La dirigente avrebbe contatto telefonicamente, in due circostanze, Migliaccio chiedendo di intervenire sulla posizione esattoriale della sua amica.
Quest’ultima avrebbe poi incontrato di persona il direttore, chiedendogli di sospendere il debito pendente. In una seconda occasione, la stessa imputata avrebbe insistito anche per evitare che alcuni stipendi che le erano dovuti finissero direttamente nelle casse dell’Agenzia. Entrambe le richieste, secondo la procura, sarebbero state accolte dall’ex direttore, che avrebbe sospeso le due cartelle esattoriali pendenti per circa 67 mila euro complessivi.
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