Il capoclan è al verde. È la parabola discendente del boss, Michele Zagaria, ex capo dei Casalesi. “Non ho più denaro per pagare gli avvocati, revoco la nomina ai miei due legali Cola e Raucci che ormai da tempo mi difendono gratis. Non li pago da mesi”.Così ieri ha annunciato in aula di aver deciso di rinunciare a essere rappresentato da una toga in un processo rispedito a Napoli dalla Cassazione, e ha chiesto al presidente del collegio, Vincenzo Martursi, di nominare un difensore d’ufficio. Lo ha fatto ieri mattina, nell’aula della corte di assise di Appello di Napoli per discutere del duplice omicidio Antonio Cantiello-Domenico Florio.
Ancora una volta, il boss, come riporta Il Mattino, ha puntato il dito contro i magistrati inquirenti della procura Antimafia: “Hanno arrestato tutti i miei familiari – ha detto – quindi non c’è più nessuno che può andare a parlare con i legali, non c’è nessuno che paghi gli avvocati.Io sono innocente, lo ribadisco quindi mi affido alle mani della corte perché nutro piena fiducia nella giustizia. La Dda vuole il mio pentimento, per questo io vivo isolato dal mondo. Io non sono semplicemente al 41bis ma un isolamento totale perché non divido la cella con nessuno e nell’ora d’aria sono solo. Ci sono quattro livelli di carcere duro a me viene applicato il peggiore. E dopo questa mia affermazione in aula sarà ancora peggio, ma non mi interessa, dovevo dire delle cose”.
Da oggi, nel processo per il duplice omicidio, Zagaria sarà assistito dall’avvocato Mauro Valentino, scelto, dal presidente d’ufficio, già impegnato nel procedimento. Zagaria, video-collegato dal carcere di Milano-Opera, è invece rimasto fino alla fine. Durante l’ultima udienza in Appello aveva cercato di impiccarsi con il filo del microfono due mesi fa. E non si esclude che anche stavolta il suo intervento celi un messaggio agli uomini del clan: “Battete cassa al più non posso”.
Articolo pubblicato il giorno 31 Gennaio 2018 - 10:52